Mancava da tre gare consecutive la vittoria alla Roma, ed eccola rispuntare nella terza giornata di Europa League. Un 1-0 sulla Dinamo Kiev vitale per la classifica della competizione, dopo l’unico punto conquistato nelle prime due, e per Juric, che tira un parziale sospiro di sollievo dopo le voci di addio in settimana. Della prestazione, opaca e non priva dei fischi di accompagnamento dell’Olimpico all’intervallo e a fine gara, parleremo tra poco, ma prima un spunto di riflessione che ha dato la gara circa l’andamento delle coppe europee fin qui.
Il match della capitale ha messo in mostra due formazioni profondamente rimaneggiate, con gli allenatori decisamente più preoccupati della prossima sfida di campionato. Il nuovo format approvato quest’anno dalla UEFA, che doveva aumentare lo spettacolo e non permettere calcoli alle squadre, sembra sortire l’effetto opposto, con tecnici pronti a schierare le seconde linee o perché già ben posizionati in classifica o perché forti di tante partite a disposizione per recuperare, anche contro avversari abbordabili o con i remi in barca. I dubbi sul nuovo mega girone dei tre tornei aumentano.
Latitano gol e occasioni
Cosa ha detto dunque la partita? Sicuramente che all’Olimpico si è presentata una Dinamo Kiev con tante riserve, poca qualità e furore agonistico pressoché assente. Nonostante questo, ecco opposta la solita Roma, capace di grande possesso palla soporifero senza però impensierire più di tanto il portiere. Nel primo tempo di fatto il solo rigore della vittoria di Dovbyk, nel secondo la clamorosa chance sprecata da uno Shomurodov mobile ma mai freddo sotto porta. Troppo poco per una squadra che sembra priva di idee negli ultimi 20-30 metri.
Una piccola nota positiva è un clean sheet che mancava da 6 gare, da quel Roma-Udinese che, poco più di un mese fa, dava il là all’avventura di Juric sulla panchina giallorossa. I pericoli però non sono mancati: solo l’imprecisione di Tymchyk col destro al volo e di Guerrero in area hanno salvato i capitolini nel primo tempo, mentre nel secondo un’uscita avventata su un angolo di Svilar, al primo errore da inizio stagione, poteva costare caro sul colpo di testa del vicino giocatore della Dinamo Kiev. Un successo dunque che non rimarrà negli annali, e che conferma i soliti problemi della Roma.
Salvate il soldato Hummels
Sul fronte singoli, luci e ombre sparse: da un Koné indispensabile ad un Le Fée ancora in cerca del ritmo giusto per certi livelli; da un Baldanzi guizzante solo a tratti ad un Dovbyk non appariscente ma giunto al 5° gol in 11 gare, tutti e 5 valsi l’1-0 per la Roma. Ma in tale serata ci sentiamo di fare un appello: salvate il soldato Hummels! Ancora 90′ in panchina per il tedesco, che prima della pausa Nazionali aveva annunciato lui stesso la sicura presenza contro in campo contro la Dinamo Kiev. Occhio al suo profilo Instagram in questi giorni, per nuove frecciatine, mascherate da battute, all’indirizzo di Juric.