Cammina sul filo del rasoio Juric, che dopo aver tirato una boccata d’ossigeno contro il Torino, è nuovamente sprofondato nell’oblio dopo il 3-2 rimediato a Verona. Potter e non solo sono le idee per sostituirlo, ma la sensazione è che il tecnico sia salvo almeno fino alla prossima sosta per le Nazionali, poi si vedrà. Fondamentale dunque la sfida di campionato del prossimo weekend contro il Bologna, ma prima c’è da affrontare, giovedì 7 alle 18:45, l’Union Saint Gilloise nella quarta gara di Europa League.
Una trasferta ostica, tanto per il clima che si respira nella capitale quanto per l’avversario da affrontare, ma a ben vedere anche i belgi sono in difficoltà. Dopo un 2° e un 3° posto, la squadra di Pocognoli non sta disputando un bel campionato, che la vede in 10ª posizione, con 16 punti in 13 gare, a -3 dalla 6ª, la prima utile andarsi a giocare la fase finale per il titolo. Non vanno meglio le cose in Europa League, visto il solo punto conquistato nelle precedenti 3 partite, frutto del pareggio interno con il Bodo Glimt intervallato dalla sconfitte esterne con Fenerbahce e Midtjylland. Roma favorita, ma di sti tempi lascia il tempo che trova.
Le scelte di Juric
Finora l’Europa League è stata spesso utilizzata da Juric per far rifiatare i “titolari” e trovare qualche buona soluzione tra chi ha giocato meno, ma la gara contro l’Union Saint Gilloise, oltre ad essere un crocevia importante per il passaggio del turno, vale troppo per il tecnico per mettersi a fare esperimenti. Pochi cambi dunque all’orizzonte, con il solito terzetto Mancini-N’Dicka-Angelino ad agire davanti a Svilar. Due probabili avvicendamenti a centrocampo, con Cristante al posto di Le Fée accanto a Koné ed El Shaarawy per Zalewski a sinistra. Pellegrini e il ritorno di Dybala per supportare Dovbyk.
Clima rovente
Vale comunque lo stesso discorso fatto dopo il Torino. Anche un eventuale risultato positivo in Belgio non rinfrancherà un ambiente sfiduciato, dalla gestione pessima dei Friedkin, da un Juric che continua a ripetere di essere contento di ciò che vede e da una squadra senza idee e senz’anima in campo. Il clima è rovente, e non si escludono colpi di scena nelle prossime settimane, con il tecnico croato lasciato solo e pronto a pagare per tutti gli errori del club.