La fatal Bologna, Juric e un destino segnato: Friedkin pronti alla rivoluzione

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Lorenzo Zucchiatti
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Ivan Juric, tecnico della Roma

Doveva essere come una finale per lui, con la permanenza sulla panchina della Roma come posta in palio, e invece la gara contro il Bologna rischia di essergli fatale a prescindere dal risultato. Juric รจ al capolinea, e domenica pomeriggio, allโ€™Olimpico, si sta allestendo la passerella finale di un allenatore che ci ha messo tanta buona volontร , ma si รจ lanciato in unโ€™esperienza piรน grande di lui, in una situazione che lo ha inghiottito e portato a commettere molti errori, tanto dal punto di vista tecnico quanto mediatico.

Uno score di 4 vittorie, 3 pareggio e 4 ko in 11 gare, con una media di 1,43 punti che risulta essere la piรน bassa tra gli allenatori della Roma dal 2014 ad oggi, invoca un cambiamento, ma a rafforzare il tutto รจ una squadra che non sembra piรน credere in ciรฒ che propone, che non vede in Juric un soggetto credibile e seguibile, esattamente come tutto lโ€™ambiente giallorosso esterno. I Friedkin dovrebbero (si spera) essere nella capitale per il match contro il Bologna, poi partirร  una sosta che chiama una rivoluzione della guida tecnica e non solo.

Adattabilitร , Hummels e le dichiarazioni post gara

La situazione lasciata in mano al tecnico croato, dopo lโ€™esonero di De Rossi, sarebbe stata difficilmente gestibile per chiunque, ma tanti sono gli errori commessi. Anzitutto, lโ€™adattabilitร  รจ una delle virtรน piรน importanti per un allenatore, che lโ€™ex Torino ha dimostrato di non avere: la squadra non era costruita per lui, e questo si sapeva, ma insistere con unโ€™idea di gioco non adatta agli interpreti รจ stato un atto di ostinazione che era ovvio non avrebbe portato a nulla se non ha dissidi interni, che puntualmente si sono presentati.

Che dire poi delle scelte sui singoli: Pisilli trequartista rivedibile, un Angelino unico esterno di livello in grado di creare occasioni sempre sacrificato da braccetto, e poi quel Mats Hummels vero mistero della Roma. Era la riserva di Nโ€™Dicka, ma senza lโ€™ex Eintracht ha giocato Cristante, e nessuno ci toglie dalla testa che dietro alla sua esclusione ci sia di piรน che una semplice โ€œscelta tecnicaโ€, come sostenuto da Juric. E anche se fosse, davvero preferire un giocatore fuori ruolo, in difficoltร  e fischiato ad un campione del mondo, con 17 trofei in bacheca e nella top 11 dellโ€™ultima Champions League รจ lโ€™opzione migliore?

A ciรฒ si aggiungono poi le dichiarazioni post gara, sempre piรน fuori luogo e distaccate dalla realtร . Sentire ogni volta elogi e parole al miele verso prestazioni imbarazzanti e risultati scadenti, non solo ha ovviamente provocato rabbia e incredulitร  nei tifosi, ma fatichiamo a pensare che non abbiano anche fatto perdere stima verso la squadra. La serietร  di Juric non si discute, ma la sua credibilitร  รจ compromessa, cosรฌ come un destino che sembra ormai segnato.

Mancini in pole per la Roma?

Se per la sfida al Bologna non cโ€™รจ da aspettarsi grandi cose, piรน interessante sarร  dunque ciรฒ che accadrร  durante la sosta. Chi sarร  il famigerato post Juric? Si รจ parlato di Lampard, ma dopo aver esonerato De Rossi per mancanza di esperienza risulterebbe tragicamente comico ingaggiare un allenatore che, in piรน, non conosce lingua e campionato. Utopici Allegri e Potter, mentre Ranieri sa di soluzione per rabbonire per un poโ€™ il pubblico. Occhio dunque a Roberto Mancini, pronto a rimettersi in gioco dopo lโ€™opaca esperienza con la Nazionale araba. Un contratto biennale con opzione per il terzo sarebbe la richiesta. Bologna e poi rivoluzione per la Roma, per mettere una pezza ad una stagione pericolosa.

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