Un tale senso di rassegnazione alla vigilia di una partita della Roma, o forse di una gara in generale, difficilmente era mai stato riscontrato. Meno di 24 ore al calcio d’inizio della sfida contro il Bologna, che al di là di tre punti in palio importanti per una classifica al momento disastrosa, si preannuncia come ultimo atto dell’avventura di Juric in giallorosso. Un score di 4 sconfitte, 3 pareggi e 4 ko in 11 gare non può essere ritenuto sufficiente, oltre al fatto che la squadra non sembra seguire più da tempo i suoi dettami.
In pole c’è Roberto Mancini per sostituirlo, ma come risaputo ormai da giorni, solo dopo la sosta per le Nazionali sarà rivoluzione, e c’è dunque questo impegno contro i felsinei da onorare. A “mollare” Juric nel momento peggiore sono i senatori: Le prestazioni di Cristante sono da dimenticare, Dybala sarà out per l’ennesimo risentimento muscolare, ed anche la presenza di Pellegrini dal 1′ è in dubbio, come dichiarato dallo stesso allenatore in conferenza stampa. Non resta dunque che aggrapparsi ai giovani.
Baldanzi, Soulé e Pisilli: in tre per due posti
Novità importanti quelle annunciare dal mister, visto che la coppia Dybala-Pellegrini era chiaramente nelle sue idee per tale gara di campionato. Bisogna invece rimescolare le carte, con tre giocatori per due posti: quello che ha più probabilità di strappare una maglia dal 1′ è Baldanzi, il più utilizzato e quello più pimpante nella situazione di disastro in cui verte la Roma. Testa a testa apertissimo invece tra Soulé e Pisilli, il primo in cerca di una scossa per la sua stagione, il secondo per continuare il percorso di crescita intrapreso.
A loro il compito di regalare forse l’ultimo sorriso a Juric prima di lasciare il passo al terzo allenatore stagionale. Un tema quello dell’ennesima assenza di Dybala, che impone nuove riflessioni sulla sua situazione contrattuale: al raggiungimento di un tot di presenze scatterà il rinnovo automatico, ma quello che un tempo era il faro nella notte per la Roma, sta ora diventando un giocatore non più incisivo e davvero troppo fragile per potercisi fare affidamento costante.