Alla fine i Friedkin hanno deciso di fare un passo indietro rispetto alle proprie decisioni passate. Per sostituire Ivan Juric, esonerato al termine della sconfitta contro il Bologna, la società a stelle e strisce ha compreso quanto il senso di identità possa essere un elemento importante per provare a riportare la Roma ad un certo livello. Con il ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina infatti l’obiettivo sarà proprio quello di ricompattare il gruppo, di giocare un calcio semplice ed efficace e soprattutto quello di ritrovare l’animo battagliero della Magica, che quest’anno ha fatto una fatica immane per accendersi.
Claudio Ranieri si è ritrovato consapevolmente sin dai primi momenti a tu per tu con alcune situazioni complicate da gestire, ma che in realtà, anche grazie alla pausa Nazionale, potrà sistemare, prima di fare il proprio debutto nel match difficile contro il Napoli. C’è infatti un “Senato” da far ritornare in vita, Pellegrini, Cristante e Mancini dovranno riprendere in mano le redini della squadra, provando a cancellare così i fischi e le contestazioni delle ultime settimane, provando a riportare il sereno sul cielo di Trigoria.
Roma, Ranieri a lavoro: c’è un Senato da far tornare in carica
Già all’inizio della sua ennesima avventura sulla panchina giallorossa, Claudio Ranieri si è detto consapevole delle motivazioni per cui la scelta finale sia ricaduta proprio su di lui: “È una bella gatta da pelare, ed è per questo che mi hanno richiamato”. Insomma, la consapevolezza del tecnico di Testaccio è sicuramente ai massimi livelli ed è proprio dal impatto sull’ambiente giallorosso che ripartirà il recupero anche dei Senatori. Nel corso della conferenza stampa, il neo allenatore ha sottolineato due aspetti particolarmente importanti: la determinazione con cui i giocatori dovranno scendere in campo per riprendere in mano la Roma e la richiesta fatta ai tifosi di essere comprensivi e di supportare la squadra nei momenti più complicati, almeno durante i 90 minuti della partita.
Pellegrini deve tornare capitano
Ma ora potrebbe essere interessante andare a snocciolare una per una le situazioni dei tre senatori, partendo ovviamente da quella del capitano, il primo contestato negli ultimi mesi e additato come uno dei principali artefici della disfatta giallorossa: Lorenzo Pellegrini. Nei primi giorni della gestione di Juric, il capitano sembrava al centro del progetto, ma le richieste del tecnico croato sembrano essere state di difficile apprendimento per il centrocampista, tanto poi da finire in tribuna anche a causa dell’infortunio. Già con De Rossi, Pellegrini non è riuscito a brillare, ma il passaggio all’ex Torino ha fatto in modo che il capitano smarrisse completamente la bussola, perdendo se stesso e non riuscendo più a rendere.
Pellegrini infatti nel frattempo ha perso anche il ruolo nella Nazionale ed il compito di Ranieri sarà quello di indicargli la via per riconquistare il cuore dei tifosi giallorossi. Possibile dunque che con l’ex Cagliari, il numero 7 riprenda proprio il posto da mezzala che più gli si addice.
Cristante, fisicità ed equilibrio: Mancini lottatore
Come abbiamo detto, Cristante potrebbe giocarsi il ruolo in cabina di regia proprio con Leandro Paredes, che fino a poche settimane fa sembrava destinato al ritorno al Boca Juniors. L’arrivo però di Ranieri avrebbe cambiato le idee dell’argentino che potrebbe dunque rimanere nella Capitale. C’è però la questione Bryan da tenere in considerazione: già nella scorsa avventura alla Roma, Ranieri ha puntato in maniera importante sul classe 1995, facendolo giocare ben 12 volte su 12. Difficile pensare dunque che il tecnico di Testaccio vada a privarsi della fisicità di Cristante in mezzo al campo, così come della sua intelligenza tattica, sicuramente maggiore rispetto a quella della maggior parte dei giocatori giallorossi e dell’equilibrio che effettivamente lui è in grado di promettere.
Ed eccoci dunque arrivati al terzo caso, quello forse più di difficile comprensione, ovvero quello di Gianluca Mancini. Il giocatore infatti è stato uno dei protagonisti della presunta rissa a Firenze con Juric ed è infatti spesso apparso sfiduciato e distratto, ma allo stesso tempo uno degli ultimi a mollare la presa: iconico in questo senso il gol all’Union Saint Gilloise che mantiene la Roma ancora in gara in Europa League. Ranieri però potrebbe aver già capito come far leva sul senso di appartenenza del difensore e magari cucendogli addosso il ruolo di terzino destro, mandando in panchina Celik, fin qui deludente.