Scavallata ormai la prima settimana di Ranieri da allenatore della Roma, una terza volta ancora nel segno di una squadra in difficoltà, che chiama il salvatore della patria a rimettere a posto le cose. Un’impresa forse ancora più ardua delle altre volte, viste le premesse, ma già contro il Napoli si avranno le prime indicazioni su come il tecnico ha inciso prima di tutto sulla testa dei giocatori, ancor prima che sui piedi. A chi si affiderà lo capiremo nelle prossime ore, e a scalpitare è un Niccolò Pisilli che vuole continuare a stupire.
Il classe 2004 è stata la sorpresa nella prima parte di stagione, nonché una delle poche note positive: 13 presenze complessive di cui 8 da titolare, 2 su 4 con De Rossi e 6 su 12 con Juric, un ottimo bottino per uno che fino a pochi mesi fa era in Primavera e che invece ha spesso panchinato, in queste settimane, veterani come Cristante, Paredes o Pellegrini. Un exploit che gli ha fatto ottenere anche un posto nella lista dei 100 candidati al Golden Boy, accanto ai vari Jamal, Arda Guler, Zaire-Emery e Yildiz.
Dopo l’esordio con Mourinho, le conferme con De Rossi e Juric e l’investitura di Spalletti, che lo ha già fatto esordire in Nazionale maggiore contro il Belgio, il primo obbiettivo è convincere anche Ranieri delle sue capacità, e vista la fiducia che il tecnico ha mostrato per esempio a Prati nella sua ultima esperienza a Cagliari, siamo sicuri che sarà una risorsa molto utilizzata. Con calma poi sarà tempo di parlare della questione contratto, al quale va necessariamente messo mano.
Dall’aumento al campo
L’accordo con la Roma scade nel 2026, e dunque a livello temporale c’è margine per muoversi, ma dal punto di vista dello stipendio non ci siamo: Pisilli guadagna ancora meno di 100mila euro, in virtù del contratto stipulato quando era un elemento stabile della Primavera, ed urge quindi un aumento adeguato alle prestazioni che ha offerto in questa prima parte di stagione. Il rapporto del ragazzo con la squadra e con la città non mette ansie particolari circa la buona riuscita del rinnovo, per blindare colui che, anche nella difficoltà, si è dimostrato anima della Roma.