Il tempo scorre inesorabile e l’attesa per il match tra Napoli e Roma si fa sempre più stringente. Nonostante sulla carta il club partenopeo sia favorito, i giallorossi dovranno cercare in tutti i modi di provare a portare a casa tre punti fondamentali. La compagine della Città Eterna, infatti, si trova in una situazione alquanto delicata che la vede al dodicesimo posto in classifica, con soli 4 punti dalla zona retrocessione. Dunque, c’è bisogno di una svolta. Da qui la scelta di esonerare Juric, dopo la gara contro il Bologna, per riportare sulla panchina della squadra della Capitale un romano e romanista come Ranieri.
Certo è che Sir Claudio non avrà un compito così semplice, visto e considerato anche il calendario molto complesso. La Roma, oltre al Napoli, nel giro di una settimana dovrà vedersela contro il Tottenham in Europa League per poi giocare contro l’Atalanta. Insomma si tratta di una bella gatta da pelare e Ranieri dovrà riuscire nell’obiettivo di compiere una scalata che, almeno per il momento, sembra pura utopia. Molto dipenderà anche dai giocatori che l’allenatore romano e romanista avrà a disposizione, con Dybala che continua a rimanere in forte dubbio a causa di alcuni problemi fisici.
Le parole di Pazienza
A parlare del match tra Roma e Napoli è stato Michele Pazienza. Queste le sue parole ai microfoni di Vocegiallorossa.it: “Mi aspetto una gara in cui la Roma cercherà in ogni modo di chiudere tutti gli spazi, costringendo il Napoli a sbilanciarsi e a lasciare metri alle spalle da provare a sfruttare con le ripartenze dei suoi calciatori offensivi. La squadra di Conte ha un’identità precisa, per batterla servirà la partita perfetta. In questo momento penso che il ritorno di Ranieri sia la scelta giusta. Lui conosce l’ambiente come pochi e ha un’esperienza internazionale incredibile per risollevare le sorti dei giallorossi”.
Ha poi continuato Pazienza: “La carriera di Ranieri parla da sola. Credo che la proprietà abbia preso la decisione giusta. Per la Roma non penso sia giusto parlare di singoli. Quando c’è un cambio in panchina ogni componente della rosa, a prescindere dalla storia e dall’importanza di quest’ultimo, deve dare qualcosa in più rispetto a prima”.