Il momento tanto atteso è finalmente arrivato. Nella giornata di oggi, domenica 24 novembre, alle ore 18:00 andrà in scena la sfida tra Napoli e Roma. Un match importantissimo per i giallorossi che sono alla ricerca della vittoria. Il club capitolino, infatti, ha bisogno di punti nell’immediato per provare a scalare una classifica che, almeno per il momento, lo vede al dodicesimo posto e a sole 4 lunghezze di distanza dalla zona retrocessione. Insomma, un inizio di stagione da dimenticare. C’è bisogno di un’inversione di rotta, questo è chiaro, e Ranieri dovrà esserne l’artefice. La chiamata dei Friedkin, del resto, non è casuale. Portare nella Città Eterna un uomo che la conosce fino al midollo e che, con la sua esperienza, possa risollevare le sorti di una compagine mentalmente a pezzi.
Certo è che non sarà affatto semplice passare al Maradona. L’atmosfera sarà caldissima e il Napoli non avrà alcuna intenzione di mancare un’altra volta l’appuntamento con la vittoria. Il club partenopeo, infatti, viene da una sconfitta e un pareggio, rispettivamente contro Atalanta e Inter. La Roma, dunque, dovrà essere più accorta che mai, con Ranieri che dovrà studiare una formazione ad hoc per limitare le discese dei calciatori più pericolosi come Kavratskhelia e McTominay. In tal caso, però, a pesare per Sir Claudio sono anche le condizioni precarie di alcuni giocatori, su tutti Dybala. L’argentino ci sarà, ma con tutta probabilità partirà dalla panchina per non rischiare eventuali complicazioni del problema già accusato.
El Shaarawy è la chiave
Senza ombra di dubbio, la chiave di questo match potrebbe essere Stephan El Shaarawy. Il Faraone, infatti, ha il dente avvelenato contro il Napoli e in diverse occasioni ha timbrato il cartellino. Ma non si tratta solo di questo. Ranieri avrebbe pensato a qualcosa in più. La posizione dell’ex Milan, sulla trequarti campo, avrebbe lo scopo di mettere in difficoltà Kvaratskhelia sia per quanto concerne la fase di possesso che quella di non possesso.
El Shaarawy, infatti, potrebbe essere fastidioso dal punto di vista difensivo, ma ancora di più quando offende. Il georgiano, dunque, potrebbe essere costretto ad arretrare per non lasciare il suo compagno di corsia, Olivera o Spinazzola, da solo nella discesa di Celik e del Faraone. Una mossa intelligente, ma che bisognerà vedere se darà i suoi frutti.