Talvolta ha dell’incredibile l’amore che si può dimostrare per una una squadra, per una maglia, per dei colori. Il calcio unisce tutti quanti e questo lo sappiamo bene, soprattutto nel panorama italiano dove il tifo è a dir poco sfegatato. Tra le piazze più calde c’è sicuramente quella della Roma che presenta un duplice volto contraddittorio: da una parte c’è la grande spinta che il pubblico è in grado di dare con le grida, i cori, gli striscioni, dall’altra invece le immediate critiche non danno modo e tempo ai calciatori di imporsi in un ambiente che è tutt’altro che semplice.
🚩 Un nostro tifoso si abbona alla Roma dalla stagione 1964-65!
— AS Roma (@OfficialASRoma) December 9, 2024
🏟️ A 78 anni raggiunge lo Stadio Olimpico da Amatrice 🏔️
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Proprio per questo motivo, per arrivare a giocare nella Capitale, bisogna essere pronti non solo fisicamente, ma anche e soprattutto mentalmente. Anche perché c’è chi questa maglia la vive veramente come una seconda pelle e non accetta figuracce di alcun tipo. Un esempio di questo grande legame con la fede giallorossa è testimoniato da Gaetano Alegiani che segue la sua squadra del cuore in maniera assidua da 60 anni. Il 78enne, infatti, si è abbonato per la prima volta nella stagione 1964-1965 e da quell’anno non ha più smesso di farlo. Nonostante l’eta avanzi, Gaetano non si ferma neanche davanti alla distanza.
Il grande tifoso, infatti, vive a 140 chilometri da Roma, più precisamente ad Amatrice, da dove prende la macchina da solo per arrivare allo Stadio Olimpico in ogni appuntamento della sua squadra del cuore.
Le parole di Gaetano
A parlare della sua immensa passione per la Roma è stato proprio Gaetano Alegiani ai media del club. Queste le sue parole: “Tutto quello che si chiama Roma per me è sacro, io sono innamorato di questa parola. Questo vale dalla storia antica allo sport, passando per la città. Perché Roma è la Roma ovviamente. Ho sposato una causa. Qualche volta mi è capitato di chiedermi se ne valesse ancora la pena, ma la voglia di andare all’Olimpico ha sempre prevalso. Non importa se nevica o c’è il ghiaccio, io devo andare”.
Ha poi continuato: “Cosa mi piace di più dello Stadio? L’inno a cappella perché è da brividi e io lo canto a squarciagola. Nessuna squadra al mondo ne ha uno come il nostro. A volte pur di andare all’Olimpico ho dovuto spalare la neve. Rinnoverò il mio abbonamento fin quando resisterò, fino a quando avrò forza, fino a quando riuscirò a cantare per la Roma”.