La crisi non è finita, a gennaio sarà rivoluzione: le coppe ancora di salvezza

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Riccardo Siciliano
7 min di lettura
Claudio Ranieri, tecnico della Roma

La sconfitta per 2-0 contro il Como rappresenta un nuovo pesante passo falso per la Roma di Claudio Ranieri, che dopo le recenti vittorie con Lecce e Braga sembrava poter uscire dalla crisi. Tuttavia, la debacle in trasferta ha riportato alla luce tutte le fragilità della squadra, incapace di trovare continuità lontano dall’Olimpico. Gli otto ko in campionato testimoniano il difficile momento dei giallorossi, ora pericolosamente vicini alla zona retrocessione, distante soli due punti.

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La Roma è apparsa priva di mordente e organizzazione, soprattutto nel secondo tempo, quando il Como di Fàbregas ha preso il controllo del match, imponendo il proprio ritmo. Nonostante gli interventi provvidenziali di Svilar, i giallorossi sono crollati nei minuti di recupero, subendo le reti di Gabrielloni e Nico Paz.

Il match ha preso una piega negativa già in fase di riscaldamento, quando Mats Hummels ha dato forfait a causa di una sindrome influenzale. Il suo sostituto, Mario Hermoso, è stato autore di una prova negativa, evidenziando difficoltà nell’arginare gli attaccanti avversari e sbagliando quasi tutte le scelte in appoggio. Anche Artem Dovbyk, subentrato a inizio ripresa a El Shaarawy, non è riuscito a incidere, risultando visibilmente fuori forma.

L’episodio chiave si è verificato al 75’, quando Paulo Dybala, servito perfettamente da Angeliño, ha fallito un’occasione clamorosa per sbloccare il match. La Joya, da posizione favorevole, non è riuscito a inquadrare la porta, spegnendo le speranze di una Roma già in difficoltà.

I Friedkin studiano la rivoluzione

La notte di Como potrebbe segnare l’inizio della rivoluzione giallorossa, con la sconfitta al Sinigaglia come spartiacque per una stagione e, forse, per un’intera era. L’imperativo che emerge dalla proprietà Friedkin è chiaro: cambiare radicalmente, estirpare le radici di una mentalità perdente e rinnovare profondamente una rosa che appare logora, confusa e priva di identità.

L’indicazione della proprietà non lascia spazio ad ambiguità: nessuno è indispensabile, e tutto sarà valutato con freddezza. Tra malumori, contratti pesanti e prestazioni deludenti, gennaio sarà l’occasione per un reset necessario, che potrebbe trasformare la squadra entro la fine della stagione.

Tutti sul banco degli imputati, inclusi senatori come Pellegrini e Cristante. In difesa arriveranno sicuramente un nuovo centrale e un esterno destro, mentre a centrocampo le certezze del futuro sono Koné e Pisilli. Da decifrare anche il futuro di Dybala, da sempre il giocatore più talentuoso della rosa, ma anche il più costoso. Le sue difficoltà in questa stagione e il pesante ingaggio stanno portando la Roma a riflettere.

Con almeno 4-5 innesti necessari e altrettante partenze (tra prestiti e cessioni definitive), gennaio sarà un mese decisivo per i giallorossi. Questa rivoluzione non è solo una risposta alla crisi in classifica, ma anche un tentativo di gettare basi più solide per il futuro, magari già sotto le indicazioni del nuovo allenatore.

Coppe ancora di salvezza

Adesso, però, la Roma non può permettersi di restare a lungo ferma a riflettere sulla sconfitta, perché mercoledì sera è attesa da un’importante sfida contro la Sampdoria, valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Le coppe potrebbero rappresentare un’ancora di salvezza in una stagione fin qui deludente.

Il campionato ormai è compromesso: i giallorossi occupano la dodicesima posizione in classifica con appena 16 punti, a ben 15 lunghezze di distanza dal quarto posto. Nonostante le difficoltà in campionato, la Roma ha le carte in regola per ottenere una salvezza tranquilla e concentrarsi sulle coppe.

Negli ultimi anni, le competizioni europee hanno regalato grandi emozioni ai tifosi giallorossi e potrebbero essere ancora una volta decisive per chiudere la stagione con un sorriso. La vittoria con il Braga ha rilanciato le ambizioni della Roma in Europa League, con l’ottavo posto, ultima posizione valida per l’accesso diretto agli ottavi di finale, che dista solo due punti.

Sarebbe il momento anche di ridare importanza alla Coppa Italia: l’ultimo trionfo in questa competizione risale alla stagione 2007-2008 e la Roma va a caccia della sua decima Coppa Italia, che significherebbe non solo staccare l’Inter e salire in seconda posizione per trionfi alle spalle della Juventus, ma anche l’accesso diretto ai gironi di Europa League.

Turnover contro la Sampdoria

Nonostante il peso della sfida, Ranieri potrebbe optare per un ampio turnover, soprattutto per preservare alcuni titolarissimi in vista della sfida di domenica contro il Parma in campionato. Probabile la conferma di Svilar tra i pali, mentre in difesa non ci sarà Mancini, squalificato dopo il cartellino rosso preso la scorsa stagione dopo il derby perso contro la Lazio ai quarti di finale.

Spazio ancora a Celik braccetto destro, Ndicka centrale ed Hermoso braccetto sinistro. Sulle fasce, probabile un po’ di riposo per Angelino, con Abdulhamid ed El Shaarawy sugli esterni, mentre in mezzo potrebbero trovare spazio Pisilli e Le Fée. In avanti, potrebbe rivedersi Dovbyk, che come detto in precedenza non sta attraversando un periodo positivo, con Soulé e Pellegrini, al momento favoriti su Baldanzi, alle sue spalle.

La Coppa Italia e l’Europa League rappresentano per la Roma non solo una via d’uscita da una stagione negativa, ma anche un’occasione per mantenere alta la competitività del club. I Friedkin e Ranieri sanno bene che un trofeo o un buon piazzamento in Europa potrebbero trasformare una stagione da incubo in una di riscatto.

Il cammino verso la decima Coppa Italia comincia allo stadio Olimpico, davanti al pubblico di casa. Non sarà solo una partita da vincere, ma un’occasione per ritrovare fiducia, identità e orgoglio. Per una Roma ferita, non c’è più margine per altri passi falsi.

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Nato a Roma il 22 gennaio del 2001, amante del calcio e dello sport a 360°. Laureato in Comunicazione, tecnologie e culture digitali, adesso costruisco il mio futuro sulle mie due grandi passioni.
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