La sfida tra Milan e Roma sarà particolarmente sentita per Pendolino Cafu, che nella sua carriera ha vestito per diversi anni entrambe le maglie. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l’ex terzino ha parlato proprio della sfida di stasera, del suo passato e del momento giallorosso: “Ne ho giocate tante, ma è facile: da giallorosso dico l’1-1 all’Olimpico che ci avvicinò allo scudetto nel 2001. Pareggiò Montella con un gran gol in pallonetto. Da rossonero, l’1-0 firmato Shevchenko del 2004 a San Siro, che ci consegnò il titolo proprio nello scontro diretto”.
Il brasiliano ha poi parlato delle difficoltà avute da entrambe le squadre e di come si immagina questa sfida: “È indubbio che mi aspettavo di più sia dal Milan che dalla Roma. Però manca ancora più di mezzo campionato, per me i rossoneri possono tornare in corsa, specialmente dovessero vincere stasera. Mi aspetto una partita aperta e molto divertente. Tutte e due le squadre hanno l’obbligo di vincere, lo dice la classifica: non possono più sbagliare. Poi per il mio cuore andrebbe benone finisse 3-3 con un punto a testa”.
Cafu: “Ranieri sta assestando la situazione”
Cafu si è poi espresso sul poco tempo concesso a De Rossi: “Sicuramente, Daniele aveva fatto bene subentrando a Mourinho negli ultimi mesi della scorsa stagione. In questa è stato mandato via dopo poche giornate. Che senso ha? Chi sa di calcio si è accorto delle qualità di De Rossi. È giovane e sarà un allenatore da tener d’occhio in futuro”.
Riguardo ciò che ha dato il ritorno di Ranieri: “La Roma ha una rosa che vale più della sua classifica, ma quando in pochi mesi i giocatori si devono confrontare con tre allenatori diversi è normale che regni la confusione. Ora con Ranieri la situazione si sta un po’ assestando. Ha recuperato El Shaarawy, Angelino mi piace molto come laterale e Pisilli è un giovane interessante”.
Cafu ha concluso parlando del tema Dybala e sulle voci di un suo possibile addio: “Non capisco il perché. Paulo ha un sinistro che si vede poco in giro, la Roma dovrebbe tenerselo stretto. È dall’estate, invece, che va avanti questo balletto. Va, resta, parte, rimane. Sa a chi fa male innanzitutto? A Dybala stesso, che dovrebbe pensare solo al campo”.