Roma, Ranieri: “Rapporto bellissimo con i Friedkin. Felice con un paio di colpi a gennaio”

Il tecnico della Roma Claudio Ranieri ha rilasciato un'intervista in cui ha parlato di tutti quelli che sono i temi più importanti dell'universo giallorosso

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Redazione Solo la Roma - La Redazione
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In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Claudio Ranieri ha toccato tutti i temi riguardanti l’ambiente Roma. Il tecnico ha esordito facendo il bilancio del proprio 2024: “È positivo. Salvare il Cagliari è stato bello, li c’è un popolo che brama di restare in A. Poi pensavo di aver smesso, di viaggiare con la famiglia. Invece è arrivata la Roma. Quando subentri c’è sempre un po’ di sbandamento, il morale dei giocatori non è a mille. Ho cercato di ridargli entusiasmo e sorriso, non servono despoti. Pian piano ci stiamo compattando: abbiamo fatto bene, ma non ancora come vorrei. La strada nel calcio è sempre in salita”.

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Sulla divisione tra due ruoli molto diversi: “Ci si organizza: da allenatore vedo i giocatori anche per chi verrà. Tutto e subito non si può, alcuni campioni bisogna anche crearseli. Sono convinto che i nostri giovani siano buoni. Ora se diventeranno campioni lo può dire solo un indovino, ma hanno le qualità per essere giocatori importanti”.

Riguardo i giovani e Pisilli: “Lui è bravo, ma ci sono pure Baldanzi e Soulé, che sono convinto che presto sboccerà. I giovani vanno supportati, aiutati. E invece si sono trovati in mare aperto, da soli. E anche qui dobbiamo migliorare. Per questo ho puntato su gente esperta come Hummels, Paredes, Pellegrini, Cristante e Mancini, sono loro che devono tracciare la strada. Pensate ad Hummels, si è tenuto in vita solo con la sua grande professionalità, dava il 100% anche se l’allenatore non lo vedeva. Se i giovani sono intelligenti, fanno tesoro di questo e imparano. Ecco, diciamo che io mi sento il martello della società per fare le cose in una certa maniera”.

Ranieri: “Pellegrini deve ritrovare il sorriso”

Ranieri si è poi espresso sui rinnovi di Pisilli e Svilar: “Da allenatore e da consigliere ho suggerito di mettersi d’accordo, di chiudere il prima possibile la questione. È bene che i ragazzi siano sereni e che sappiano che la società conta su di loro”. Sulla rinascita di tre giocatori importanti come Hummels, Dybala e Paredes: “Sono tre campioni del mondo. Nel calcio non esiste un sistema vincente, sono i giocatori ad essere vincenti. È stato logico ripartire da loro”.

Riguardo invece le difficoltà di Pellegrini: “È la questione che mi sta più a cuore. Lorenzo è un ragazzo meraviglioso e un professionista esemplare. Ma è un romano atipico, non esterna le emozioni, in questo siamo simili. Resta però uno dei migliori centrocampisti italiani, lui e Lampard mi hanno segnato tanti gol. Ora deve rimettere il sorriso, ma serve anche l’aiuto dei tifosi. Invece sembra che ormai sia stato condannato, che il pollice per lui sia verso. Se si riprenderà? Non lo so, spero“.

Ranieri è poi tornato sulla questione Dybala e le voci di mercato riguardanti un possibile addio a gennaio: “In generale non voglio gente non felice. Paulo è un campione: se vuole restare, deve restare. Il contratto? Non spetta a me, ma alla presidenza decidere se rinnovare o spalmare. A me tocca la valutazione tecnica e capire se può essere un giocatore valido per il nuovo allenatore. E questo Dybala lo è”.

Riguardo la replicabilità del modello Atalanta a Roma: “Difficile, le aspettative sono diverse. Nei primi 5 anni il presidente Percassi diceva sempre: ‘Dobbiamo salvarci’, facendo il lavaggio del cervello ai tifosi. All’inizio pure Gasperini ha faticato, poi la squadra è salita. La Roma deve fare cosa ha chiesto il presidente: tornare tra le prime per andare in Champions League e poi cercare di competere per lo scudetto. Tu a Roma puoi parlare di salvezza quest’anno che sei partito male, ma già dal prossimo devi lottare per andare in Europa”.

Ranieri: “Altro anno in panchina? Dovrei vedere”

Sul rapporto con i Friedkin: “Molto chiaro, come sempre con i miei presidenti: io lotto al massimo per l’idea che mi viene affidata, poi se cambia impazzisco. È successo e me ne sono andato, mi sono sentito tradito. Il nostro invece è un rapporto bellissimo, ci sentiamo spesso. E loro si informano, vogliono sapere. Di Daniele non ho parlato, loro mi hanno detto che si sono lasciati in ottimi rapporti. È vero che invece su Dybala gli ho detto: ‘Se sta bene, deve giocare, non accetto intromissioni’. E non ci sono state”.

Ranieri ha parlato anche si Dovbyk e sul dove ha bisogno di migliorare: “Nella cattiveria e nella determinazione. Artem è un ragazzo molto sensibile. Era abituato a giocare in modo diverso, ma ora cominciamo a capirci. Forse non ha segnato tanti gol, ma le occasioni se le crea. Lasciamolo in pace, con i gol arriverà la fiducia”. Riguardo invece il mercato ed i possibili acquisti: Dobbiamo valutare tutto. È un mercato difficilissimo, abbiamo delle idee, ma non tutti ti danno i giocatori. Con 2/3 innesti sarei felice“.

Sul tema nuovo allenatore e le ipotesi Allegri e Gasperini: “Non dico niente, sono usciti diversi nomi. Una telefonata ad Ancelotti? Queste sono leggende metropolitane, la verità e che non ho chiamato ancora nessuno. Proposta di un ulteriore anno in panchina? Non lo so, io vado di pancia e di cuore. Bisognerebbe vedere. Dentro di me ora ho questa missione, fare bene con la Roma ed aprire i miei orizzonti. Non ci penso ad un altro anno, ma non ci pensavo nemmeno quando ho lasciato Cagliari. Non avevo smesso perché mi sentissi scarico. Dentro di me il fuoco c’è sempre, ma volevo vedere il mondo”.

Ranieri: “Totti? Devo capire cosa vuole fare”

Riguardo il derby con la Lazio di domenica: “È una gara che si prepara da sola. L’allenatore deve fare l’equilibratore, è una partita che sentono in tantissimi, dobbiamo stare sereni. Sarà una sfida difficile, la Lazio è in un momento splendido: gioca bene, crea tanto, sta dove si merita. Sa essere compatta, ha creato problemi a tutti”. Sul riportare Totti a Roma: Devo capire che cosa può e vuole fare Francesco, arriverà il giorno che glielo chiederò. Al Milan Maldini è stato preso in considerazione, ma ora c’è Ibra e non penso possano coesistere. Poi c’è Del Piero che può fare qualsiasi cosa. Noi attendiamo di capire da Francesco cosa vuole fare“.

Ranieri ha poi così concluso: “Proveremo a vincere una coppa, non lasceremo nulla di intentato. Sono stato un giocatore da battaglia, ce l’ho sempre messa tutta. Se tu lotti fino in fondo, anche le avversità riesci ad aggirarle. Io non credo molto nella fortuna e nella sfortuna, credo nel lavoro. A fine anno sarà contento se i programmi saranno stati portati a termine”.

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