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Lettura: I cambi e i rigori rompono il tabù trasferta: l’analisi di Udinese-Roma 1-2
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Testata Giornalistica Aut. Trib. Roma n° 198/18 del 06/12/2018

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L'esultanza di Dovbyk in Udinese-Roma
L'esultanza di Dovbyk in Udinese-Roma
SololaRoma.it > News > Quelli che il 5-5-5 > I cambi e i rigori rompono il tabù trasferta: l’analisi di Udinese-Roma 1-2
Quelli che il 5-5-5

I cambi e i rigori rompono il tabù trasferta: l’analisi di Udinese-Roma 1-2

Dopo un primo tempo in cui i giallorossi hanno faticato nella manovra offensiva, i cambi di Ranieri hanno dato vivacità alla squadra, con Pellegrini e Dovbyk freddi dagli undici metri: luci e ombre del match

Riccardo Siciliano
Riccardo Siciliano
27 Gennaio 2025 | 18:17
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8 min di lettura

9 mesi e 18 partite dopo, la Roma è finalmente tornata a vincere in trasferta. Il luogo del delitto è nuovamente il Bluenergy Stadium, la vittima ancora un’ambiziosa Udinese, il risultato è sempre per 1-2 in rimonta. La partita non è stata entusiasmante, caratterizzata più dagli errori delle due squadre che da azioni spettacolari, ma alla fine ha premiato la freddezza e la capacità di reagire dei giallorossi nella ripresa.

Si parla di ...
L’analisi del primo tempoL’analisi del secondo tempoScossa dalla panchina: le criticità sull’undici titolare e i piazzatiLa Roma rialza la testa
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L’Udinese cercava riscatto dopo la brutta sconfitta esterna per 4-1 contro il Como ed riuscita a sbloccare il risultato nel primo tempo grazie alla sassata di Lorenzo Lucca. Alla fine, però, è stata premiata la squadra di Ranieri, capace di cambiare completamente volto nella ripresa, grazie ai gol dal dischetto prima di Lorenzo Pellegrini, che si era procurato il rigore provando a superare Kabasele che ha allargato un braccio per fermalo, e poi di Artem Dovbyk, sul penalty guadagnato da El Shaarawy sull’uscita sconsiderata di Sava.

L’analisi del primo tempo

In vista del delicato – e decisivo – impegno di giovedì in Europa League contro l’Eintracht Francoforte, Ranieri ha schierato una formazione sperimentale, con l’esordiente Rensch e Angelino sulle fasce, Celik adattato nei tre di difesa con Mancini e Ndicka, Pisilli e Koné in mezzo al campo, Baldanzi e Pellegrini alle spalle di Dovbyk. Runjaic ha risposto con il consueto 3-5-2 che diventa a 4 in fase di impostazione, con Kristensen che si allarga nel ruolo di terzino, Bijol e Touré centrali con Zemura largo a sinistra.

La Roma ha contrastato efficacemente gli attacchi dell’Udinese, con Baldanzi che prendeva a uomo Karlstrom e Lucca e Thauvin ben marcati da Mancini e Ndicka, e ha mantenuto il controllo del gioco (63% di possesso palla nel primo tempo). Come previsto nell’analisi prepartita, l’idea era quella di sfondare sulle fasce, ma la manovra è risultata lenta e prevedibile. Dovbyk, lasciato troppo isolato, faticava a trovare spazi, così come Baldanzi e Pellegrini tra le linee.

I giallorossi hanno comunque creato alcune occasioni, con un tiro di sinistro di Rensch ben parato da Sava come episodio più rilevante. L’Udinese, invece, si è resa pericolosa solo sui calci piazzati e proprio in situazione da fermo ha trovato il vantaggio: Pellegrini ha commesso un fallo ingenuo sulla trequarti, scivola sul cross in mezzo e svela il buco della difesa giallorossa, permettendo a Lucca di ricevere il pallone in area e scaricare un potente tiro sotto la traversa.

L’analisi del secondo tempo

Ranieri è corso ai riparti nella ripresa. Celik, ammonito e in difficoltà, è uscito per Shomurodov, con Rensch spostato a braccetto e Baldanzi arretrato a tutta fascia. L’assetto è diventato un 4-4-2, mossa che ha permesso a Dovbyk di avere maggiore supporto, mentre Pellegrini si è allargato a sinistra per partecipare più attivamente alla manovra. Proprio il capitano si è reso protagonista del pareggio: ricevuto il pallone di testa da Angelino, ha provato a superare Kabasele, che ha allargato il braccio commettendo fallo in area.

Pellegrini si è preso la responsabilità e ha trasformato il tiro dal dischetto, andando subito a raccogliere il pallone dalla rete. Al 57′ l’Udinese ha una grande occasione per passare nuovamente in vantaggio sul pasticcio di Rensch e Mancini, ma Payero sceglie di calciare debolmente addosso a Svilar invece di servire uno tra Thauvin e Lovric a centro area. Poco dopo, Ranieri ha sostituito Baldanzi con El Shaarawy, dando ulteriore verve alla corsia e appoggio ancora più qualitativo alla fase offensiva dei due attaccanti.

Su una ripartenza condotta da Shomurodov a sinistra, con lancio d’esterno dalla parte opposta proprio per El Shaarawy è arrivato l’errore di Sava, che ha steso il Faraone in area. Glaciale dal dischetto Dovbyk, che ha trovato l’ottava rete del suo campionato. Ranieri ha poi deciso di passare a quattro in difesa con l’ingresso di Zalewski per Rensch, per poi tornare a 3 con l’ingresso di Cristante, che si posizione al centro della difesa. I rischi nei minuti finali sono stati pressoché inesistenti e il triplice fischio ha sancito il ritorno alla vittoria in trasferta della Roma.

Scossa dalla panchina: le criticità sull’undici titolare e i piazzati

Questa vittoria è fondamentale per scacciare il peso delle delusioni in trasferta e dare nuova fiducia alla squadra. La svolta è arrivata grazie ai cambi e al passaggio al 4-4-2, che ha reso la manovra più fluida e incisiva. El Shaarawy e Shomurodov hanno offerto dinamismo e qualità, permettendo a Dovbyk di essere meno isolato e più pericoloso.

Infatti, nel primo tempo Dovbyk aveva sofferto il mancato appoggio dei propri compagni e il fatto di dover fare reparto da solo, motivo per cui Ranieri gli ha affiancato l’uzbeko. In coppia, l’ex Girona è meno isolato, con meno marcatori avversarsi e meno responsabilità, che ha permesso al suo rendimento di crescere fino al gol decisivo. Anche Pellegrini, allargato a sinistra, ha inciso maggiormente, guadagnando e realizzando il rigore del pari.

Tuttavia, non mancano le criticità. La formazione iniziale ha mostrato limiti evidenti: Koné non è riuscito a svolgere il lavoro di impostazione di Paredes, mentre la difesa, priva di Hummels, ha faticato a costruire dal basso. Inoltre, le palle inattive restano un problema: la Roma ha subito gol da calcio piazzato nelle ultime tre partite contro Bologna, Genoa e Udinese, un dato su cui Ranieri dovrà lavorare.

La partita di Rensch

Tra le note positive c’è sicuramente l’esordio di Devyne Rensch. Arrivato in settimana dall’Ajax e con appena due allenamenti nelle gambe, il terzino olandese ha offerto una prova più che positiva, con una buonissima spinta sulla fascia destra (90% di passaggi riusciti, 3 cross e 1 tiro in porta) e grande attenzione in fase difensiva (2 duelli vinti su 3, 4 duelli aerei vinti su 5, 3 intercetti, 1 contrasto riuscito).

La Roma rialza la testa

La vittoria contro l’Udinese potrebbe rappresentare una svolta per la Roma, che rialza la testa dopo la sconfitta subita contro l’AZ e accorcia ancora di più la classifica in campionato. I giallorossi, a quota 30 punti, sono lontani 9 lunghezze dal quarto posto occupato dalla Lazio, una distanza non incolmabile, se non fosse per le tante squadre in lotta per la zona Champions.

La Roma sta viaggiando veloce in campionato e ora deve trovare continuità anche lontano dall’Olimpico. Adesso, l’attenzione si sposta sull’Europa League, dove i giallorossi affronteranno l’Eintracht Francoforte con la speranza di proseguire il momento positivo. Ranieri ha dimostrato ancora una volta di saper leggere le partite, ma servirà maggiore incisività già dai primi minuti per evitare ulteriori sofferenze.

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DiRiccardo Siciliano
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Nato a Roma il 22 gennaio del 2001, amante del calcio e dello sport a 360°. Laureato in Comunicazione, tecnologie e culture digitali, adesso costruisco il mio futuro sulle mie due grandi passioni.
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