Si sa, ogni squadra ha una figura di riferimento, una bandiera amata dai tifosi ma anche dagli avversari. Il volto della Roma non può che rispondere al nome di Francesco Totti, capitano storico e calciatore universale. Il Pupone ha messo a referto 307 gol e 205 assist in 785 presenze, militando per 25 anni nella stessa società e giurandogli amore eterno, pur avendo ricevuto offerte importanti da altri club blasonati. Per il classe 1976 è sempre esistita solo ed esclusivamente la maglia giallorossa, diventata una seconda pelle sia dentro che fuori dal campo.
L’ultima presenza dell’attuale 48enne, da calciatore, è arrivata il 28 maggio 2017, più nello specifico nella vittoria per 3-2 dei capitolini con il Genoa. Tempi diversi, nei quali la Lupa lottava costantemente per le prime posizioni arrendendosi solo ad una Juventus imbattibile. In un’intervista ai microfoni di Betsson.Sport, lo stesso Totti ha voluto ripercorrere le tappe di quella giornata, entrata indissolubilmente nelle menti degli amanti del calcio: “Non c’è stato un primo pensiero sul ritiro, sono partito da 25 anni prima. Ripensavo a tutto ciò che avevo fatto e ciò che sarebbe stato del mio futuro. Mi sono passate tante scene in mente in quel momento, mi sono chiuso in quel momento ed ho pensato “Ma questa è davvero la mia ultima partita?”, non rientrerò più in questo stadio. C’è stata un’emozione incredibile“.
Roma, Totti: “Tutta la gente era lì per me”
Totti ha poi proseguito il suo racconto sul giorno dell’addio al calcio: “Sono situazioni e momenti difficili da spiegare. Questa è una cosa personale, interna, ma posso dire che era una emozione incredibile. Da una parte volevo viverla, dall’altra no. Tutta la gente era lì per me. Non pensavo che facendo il giro del campo potessi avere la chance di guardare in faccia tutte quelle persone. Vederli commossi mi faceva si contento perché voleva dire che avevo fatto bene in quegli anni, ma al tempo stesso mi rattristava. Nessuno voleva che quel momento arrivasse, né io né i tifosi”.