Si intrecciano inesorabilmente i temi attorno alla Roma, dal calciomercato appena conclusosi alla rosa che verrà, fino ad un vivaio in crisi e ai conti da far rispettare per il Fair Play Finanziario. Per quest’ultimo aspetto risulta ancor più fondamentale il passaggio del turno in Europa League, con la doppia sfida al Porto di queste due settimane. Soldi in ballo ed anche il resto della stagione giallorossa, aggrappatasi al percorso europeo dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia ed un campionato fin qui opaco.
Obiettivo ottavi ma non solo, visto che in ballo c’è anche un’altra piccola soddisfazione da togliersi, un record al momento in mano all’Inter che potrebbe essere battuto tra Do Dragao e Olimpico: vincendo domani in Portogallo, la Roma raggiungerebbe i nerazzurri per numero di vittorie in Europa League (96), e replicando in casa propria li scavalcherebbe. Giallorossi attualmente secondi con 95 successi su 182 partite disputate nella competizione, accanto allo Sporting Lisbona, che però ne ha giocate ben 203.
Un ulteriore stimolo per far bene dunque, per scavalcare l’Inter e prendersi il primato di tale classifica speciale. Al di là dei record però, sta di fatto che trattasi di uno snodo cruciale per la stagione della Roma, agganciata alla speranza che l’Europa possa ancora una volta fare da salvastagione e possa tenere alto l’umore del popolo giallorosso, pronto ad accendersi al ritorno del play-off all’Olimpico.
Ranieri col dubbio Pellegrini
I turnover contro Napoli e Venezia ha perfettamente reso chiaro come Ranieri abbia dato priorità alle coppe, e la speranza è quella di un risultato migliore rispetto a quanto successo in Coppa Italia contro il Milan. Per Porto-Roma torna la formazione tipo, senza troppe sorprese: Svilar avrà di fronte a se il terzetto titolare Mancini-Hummels-N’Dicka, sulla destra torna Saelemaekers dal 1′ e sulla sinistra un Angelino al momento imprescindibile.
Riecco la coppia Koné-Paredes al centro, con quest’ultimo di nuovo titolare dopo la “vacanza” concessagli da Ranieri per ricaricare le batterie nel fisico e nella testa. Il vero dubbio riguarda Pellegrini, al momento favorito ma insidiato da Pisilli per una formazione più guardinga e da El Shaarawy per un atteggiamento più sbarazzino. Dybala non si tocca e ci sarà come al solito, così come verrà confermato un Dovbyk chiamato ad alzare il suo livello.