L’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Milan, aveva lasciato tanto sconforto e perplessità attorno all’ambiente Roma, sia per il tramonto dell’obiettivo stagione forse più alla portata che per la prestazione decisamente opaca. Un paio di settimane dopo però il clima è decisamente migliore: in campionato media scudetto, con un ritmo da 21 punti nelle ultime 9 gare che solo il Napoli ha eguagliato, che può far sperare in una difficile rimonta, mentre l’1-1 contro il Porto all’andata, seppur amaro, ha rimandato tutto alla “finale secca” dell’Olimpico.
Fondamentale giovedì sarà la spinta del popolo giallorosso, spesso arma in più della squadra quest’anno, in una sfida che risulta cruciale per diversi motivi. Il primo rimane ovviamente il fatto che, senza Coppa Italia e in ritardo in campionato, l’Europa League può fare da salvastagione importante per i giallorossi, esattamente come fu per Mourinho con la Conference. Aggiungiamoci pure il non trascurabile dettaglio che alzare il trofeo in quel di Bilbao garantirebbe l’accesso alla prossima Champions League, quasi un tabù per una Roma che non la gioca dalla stagione 2018/19 (eliminata guarda caso agli ottavi dal Porto).
C’è però una terza ragione meno immediata, almeno per i tifosi, ma che risulta importante per il futuro: dal suo attuale percorso europeo, il club capitolino ha incassato appena 6,41 milioni di bonus più la quota di ranking e market pool. Se però la Roma dovesse riuscire ad arrivare fino in fondo al torneo, a questi ne andrebbero aggiunti 21,4 di premi, e va da se che la quota ranking e market pool di cui parlavamo prima si alzerebbe. Alla fine dei conti, la vittoria dell’Europa League varrebbe un incasso di circa 40 milioni.
Tornano le prime linee
Ranieri è perfettamente consapevole dei discorsi appena fatti, così come il club, tant’è che, nelle ultime tre gare di campionato contro Napoli, Venezia e Parma, abbiamo assistito a rotazioni continue, per far riposare chi, in gare come quelle contro il Porto, deve trascinare la Roma verso la vittoria. Tornano dunque le prime linee, con Hummels che brama una maglia da titolare dopo tre panchine consecutive ed un Dybala pronto dopo la botta al ginocchio subita all’andata. L’unico dubbio è sulla destra, con Celik in vantaggio per sostituire lo squalificato Saelemaekers.