Focus della Roma totalmente sulla sfida di questa sera contro il Monza, una gara sulla carta facile ma da non prendere sotto gamba, sia per il bisogno spasmodico di punti di un avversario ultimo in classifica, sia per l’opportunità di accorciare sulle concorrenti. Nel frattempo però si muovo i fili di una società che sta lavorando per la rosa del futuro, e un primo importante passo è compiuto: proprio oggi è arrivata l’ufficialità del rinnovo di contratto di Niccolò Pisilli, il futuro per eccellenza dei giallorossi. Costo dell’operazione? Circa 2 milioni di euro a stagione fino al 2029, 8 milioni in 4 anni insomma.
Più di qualcuno ha sollevato perplessità circa l’ammontare di tale nuovo accordo, a cominciare da Antonio Felici a Te la do io Tokyo, programma di Tele Radio Stereo: “Per prendere Gasperini devi assumere una mentalità da Atalanta, prendere atto di non vincere per 5/6 anni. Le cifre del rinnovo di Pisilli sono alte per un giocatore della sua età, il prolungamento andava fatto prima per risparmiare. La Roma dovrebbe avere le idee più chiare“.
Considerazioni che, al netto della forza e impegno messe in campo, hanno in effetti un fondamento, visto che il classe 2004 passa dal contratto da 70mila euro della Primavera a 2 milioni all’anno. A fare eco a Felici è Ugo Trani nel medesimo programma: “Pisilli andava rinnovato quest’estate a molto meno, hanno perso tempo. La stessa cosa che è successa con Marin, che andrà a PSG. Niccolò è un giocatore che ci mette sempre il cuore ed è un vantaggio”.
Da Pisilli a Paredes
Giuste o sbagliate che siano le cifre del rinnovo, sta di fatto che aver blindato Pisilli resta un mossa intelligente e necessaria, per un giocatore futuro indiscusso dei giallorossi. Chi a sorpresa potrebbe seguirlo è Paredes: il rinnovo automatico fino al 2026 è legato alla qualificazione alla prossima Champions o Europa League, cosa che non si può dare assolutamente per scontata, ed ecco perché la Roma sta gettando le basi di un’intesa per un nuovo contratto. Per Ranieri è centrale, ma anche passando a dirigente vorrebbe che l’argentino rimanesse nella capitale.