La Roma di Claudio Ranieri ha cambiato marcia dopo la sconfitta per 2-0 contro il Como di Fabregas lo scorso 15 dicembre. Quella partita, decisa dalle reti di Gabrielloni e Nico Paz, ha rappresentato un punto di svolta per i giallorossi, che da allora hanno raccolto dieci risultati utili consecutivi, conquistando 24 punti e segnando 22 gol. Ranieri aveva detto: “Questa partita ci servirà di lezione”, e così è stato.
Il recupero dei big
Uno degli aspetti fondamentali della rinascita della Roma è stato il ritorno alla normalità nelle scelte di formazione. Angelino è tornato nel suo ruolo naturale e non più schierato in posizioni sperimentali, Paredes ha ripreso il controllo del centrocampo, mentre Hummels è stato reintegrato con intelligenza dopo un periodo in panchina. La squadra ha beneficiato di un approccio tattico più equilibrato, con una copertura più solida e una maggiore attenzione alle caratteristiche dei giocatori.
Panchina lunga
Un altro fattore chiave è stata la capacità di Ranieri di sfruttare tutta la rosa. Se prima la squadra si reggeva su 12-13 titolari, oggi l’allenatore utilizza tutti i giocatori a disposizione, aumentando la competitività interna e garantendo soluzioni tattiche più varie. Celik e Shomurodov, in particolare, si sono rilanciati e stanno diventando alternative credibili, mentre giocatori come Cristante, Soulé e Baldanzi stanno offrendo un contributo importante nei momenti decisivi.
Condizione fisica
Uno dei punti di forza della Roma di Ranieri è la tenuta atletica. La preparazione fisica è stata ottimizzata, con un lavoro che ha ridotto gli infortuni e migliorato il rendimento della squadra. Dybala è tornato al massimo della forma, gli esterni corrono per novanta minuti e i centrali di difesa sono in condizione eccellente. Questa solidità fisica ha permesso alla Roma di mantenere un livello costante di prestazioni, evitando i cali di concentrazione e di intensità che avevano caratterizzato la prima parte della stagione.