Non finirà mai di sorprenderci quanto la testa incida sulle prestazioni dei calciatori, e la Roma ne è l’esempio più lampante. Gli interpreti sono gli stessi di pochi mesi fa, quando l’unico orizzonte possibile sembrava essere la salvezza, per evitare il peggio in una stagione da buttare. Ora la realtà vede la squadra in procinto di viaggiare verso Bilbao per il ritorno degli ottavi di Europa League, forte del piccolo vantaggio accumulato grazie a 2-1 maturato all’Olimpico, ed in piena corsa per i posti europei in campionato, a 2 punti dalla Fiorentina 7ª e 4 dal Bologna 6°.
Merito chiaramente di un Ranieri che sta andando oltre ogni più rosea aspettativa, l’ennesimo capolavoro di una carriera fantastica, proseguita in panchina solo per la sua “bambina” in difficoltà. Nel 2025 nessuno ha avuto un andamento uguale ai giallorossi: 23 punti in 9 partite di campionato, con solo Bologna e Napoli capaci di portare a casa almeno un punto. C’è voglia di continuare su questo trend, con la trappola Empoli prossimo ostacolo da affrontare, una delle squadre più in difficoltà del momento ma da non sottovalutare. Qualche punto di forza i toscani ce l’hanno, ma la Roma sa come far male.
1-2 all’andata, preludio all’addio di De Rossi
E a proposito di tempi lontani decisamente meno felici di quelli attuali, la gara d’andata fu l’inizio del baratro che si aprirà nelle settimane successive davanti ai giallorossi. La stagione aveva appena aperto i battenti, e dopo l’opaco pareggio di Cagliari all’esordio ecco l’Empoli nella seconda giornata di campionato, la prima di fronte ai propri tifosi. Al fischio finale del direttore di gara un 1-2 deludente (gol di Gyasi, Colombo e Shomurodov), fatto di tanti errori, disattenzioni, sfortuna per i tre pali colpiti ed anche qualche polemica arbitrale per il mancato rigore a Shomurodov in pieno recupero.
Tale sconfitta porterà con se una buona notizia, ovvero quella della permanenza di Dybala nella capitale, laddove quella contro i toscani sembrava dovesse essere l’ultima gara in giallorosso prima di partire per l’Arabia. Sarà però anche il preludio all’addio di De Rossi, che verrà esonerato circa tre settimane dopo in seguito ai pareggi con Juventus e Genoa. Tantissime cose sono cambiate da allora, in una Roma passata prima dalla scellerata parentesi Juric ed ora rinata con Ranieri, mentre l’Empoli ha più o meno mantenuto la stessa fisionomia.
In panchina c’è ancora D’Aversa, benché all’Olimpico all’andata non vi fosse materialmente per finire di scontare la lunga squalifica in seguito alla testata ad Henry (quando allenava il Lecce), e il sistema di gioco rimane una sorta di 3-5-2 che ha visto giusto cambiare qualche interprete. Il gol del vantaggio di Gyasi, su cross di Pezzella e spizzata di Colombo a prolungare la traiettoria, mostra tutta l’abilità dei toscani nel gioco sugli esterni, un elemento che analizzeremo bene a breve.
La spinta di Gyasi e Pezzella, Maleh tra le linee e i calci piazzati
E partiamo allora proprio dall’ultimo concetto esposto, quello a cui la Roma dovrà fare maggiore attenzione. Come ogni 3-5-2 che si rispetti, l’obiettivo è sviluppare il gioco sulle fasce, e proprio questo cerca di fare l’Empoli per creare occasioni da gol: la spinta di Gyasi e Pezzella è costante, pronti poi a ripiegare in un blocco compatto che formi quasi una difesa a cinque. Della rete del vantaggio dell’italo-ghanese all’andata all’Olimpico abbiamo parlato, ma anche nell’ultima sfida contro il Genoa la cosa si stava ripetendo al quarto d’ora di gioco, con il cross basso dalla sinistra a trovarlo sul secondo palo.
Un occhio di riguardo lo merita sicuramente Youssef Maleh, l’uomo più in forma dei suoi. In una squadra piuttosto impostata e meccanica, il classe ’98 risulta essere l’uomo di D’Aversa più libero di rompere la linea di centrocampo, spingersi in avanti e farsi trovare tra le linee tra difesa e centrocampo avversario. Questo è successo sia a Genova in un paio di occasioni che nell’incredibile vittoria in Coppa Italia contro la Juventus, dove ha anche trovato il gol con un destro secco dal limite dell’area.
Da osservare poi i calci piazzati, un fondamentale importante per una squadra in furibonda lotta per la salvezza. Già nella gara d’andata a Roma, la prima occasione per i toscani era venuta fuori proprio su calcio d’angolo, grazie ad uno schema perfettamente riuscito che aveva liberato Gyasi sul secondo palo, e contro il Genoa la rete del vantaggio è sopraggiunta ancora una volta sugli sviluppi di corner. Colombo ed Esposito, che interessa ai giallorossi sul mercato, posseggono qualità sia nel gioco aereo che coi piedi, ed occhio alla legge dei grandi numeri: il primo non segna da 6 partite (1-1 col Bologna), il secondo da 7 (3-1 con l’Inter).
Poco pressing e calo nei secondi tempi: cosa deve fare la Roma?
C’è quindi da fare attenzione, ma resta il fatto che una Roma in forma spaziale va ad affrontare una delle squadre più in difficoltà di questi mesi, che non vince dall’8 dicembre 2024 (1-4 a Verona) e che da allora ha accumulato 3 punti nelle successive 12 giornate. Il canovaccio della partita appare scontato: Empoli squadra dal poco pressing, pronta a disporsi in fretta sotto la linea del pallone, lasciare il pallino del gioco all’avversario e ripartire in velocità, ed è dunque logico pensare che saranno i giallorossi a dettare il ritmo del match.
Importante sarà dunque effettuare un giro palla intenso, dinamico, che non si adatti ad una squadra che non avrà nessun interesse ad alzare i giri del motore, andando a cercare gli esterni sempre preziosi per Ranieri o i trequartisti tra le linee. C’è poi un dato che non deve passare inosservato: se nei primi 45′ riesce a reggere bene (13 reti subite +2 nei minuti di recupero), l’Empoli risulta essere la squadra di Serie A che subisce più gol nei secondi tempi, alla pari del Parma a 29. Un calo evidente che la Roma dovrà sfruttare, con i cambi che si sono rivelati sempre vincenti e determinanti nelle ultime uscite.
Empoli, Bilbao e non solo: aprile e maggio da brividi
Trattasi insomma dell’ennesimo test di maturità per i capitolini quello del Castellani, laddove finora la squadra non ha fallito gli appuntamenti contro squadre sulla carta inferiori ma vere e proprie trappole se non affrontate con la giusta serietà. Da capire quelle che saranno le scelte di Ranieri ad Empoli, visto che tale trasferta ne anticipa un’altra di importanza vitale, quella di Bilbao per il ritorno degli ottavi di Europa League contro l’Athletic. Un marzo questo in cui la gestione delle energie sarà fondamentale, per affrontare poi di petto un aprile ed un maggio da brividi.
Dopo i prossimi due appuntamenti in programma infatti, la Roma avrà Cagliari e Lecce per chiudere il mese, senza gravosi impegni infrasettimanali. Importante sarà arrivare dopo la gara contro i salentini in una buona posizione di classifica, perché questo è ciò che attende i giallorossi poi: Juventus e Lazio di fila, con la speranza che nel mezzo e subito dopo il derby ci siano anche le due partite valide per i quarti di Europa League, per poi passare a Verona, Inter, Fiorentina, Atalanta e Torino in quest’ordine. Un passo alla volta, come ha sempre ribadito il mister, a cominciare da un Empoli da battere senza se e senza ma.