Una leggenda della storia della Roma come Bruno Conti ha rilasciato un’intervista a La Repubblica, in cui ha toccato diversi temi. Questi alcuni estratti delle sue parole, a partire dal periodo in cui sedette sulla panchina giallorossa: “Non l’ho allenata, l’ho traghettata. Nel 2005, il giorno del mio compleanno, ero a Cagliari a trovare i nipotini. Mi telefonò Rosella Sensi. E mi disse: ‘Abbiamo fatto una riunione e abbiamo pensato a te per guidare la Roma’. Ho capito cosa dovevo fare in quel momento. Ma è stato un anno particolare, ci siamo salvati a Bergamo con un gol di Cassano, avevamo davvero paura di retrocedere”.
Bruno Conti: “Mourinho lo sento spesso”
Riguardo il rapporto con Mourinho: “La prima volta che l’ho visto ero a Trigoria, stavo fumando una sigaretta con dei dipendenti. José è passato con questa macchinetta, una golf car. Ci ha visto, ci ha superato, poi mi ha riconosciuto: è tornato indietro per abbracciarmi, mi ha detto che mi aveva visto giocare a Lisbona. Abbiamo avuto un bel rapporto, anche se in quel periodo stavo facendo delle terapie. Quando ha avuto quattro giornate di squalifica è venuto in ufficio: ‘Bruno, mi farebbe molto piacere se potessi essere vicino alla squadra in questo periodo’. Lo sento spesso, Ancelotti è un amico comune“.
Proprio Ancelotti rientra in quel cerchio di allenatori che sarebbero nei pensieri della Roma per sostituire Ranieri al termine di questa stagione. Bruno Conti si è espresso riguardo l’aver provato a portarlo anche in passato sulla panchina giallorossa: “Ma come potevi portarlo via Carlo dalle società dove è stato? Bayern, Chelsea, Real. Certo la battuta gliel’ho fatta, anche l’ultima volta: ‘Dici sempre che sei della Roma, ma quando vieni ad allenarla“.
Conti ha poi concluso parlando ancora del tecnico italiano: “Ci riproverò? Eh, adesso è al Real Madrid, oltre la battutina è difficile andare. Anche se con Carlo ho proprio un rapporto di famiglia. Sono stato a casa sua, con il papà, la mamma, prima di andare in Nazionale ho dormito da lui, siamo stati in vacanza insieme. Quando ha avuto l’infortunio al ginocchio dormivamo nella stessa stanza e mi mettevo sopra questo ginocchio gonfio così per cercare di allungarlo e di stenderlo. È un’amicizia, una di quelle vere”.