Che Ranieri di imprese impossibili ne avesse già compiute è risaputo, e quella materializzata alla guida del Leicester rimane la storia più bella che il calcio abbia mai visto. Ciò che però sta facendo in questa sua terzo avventura alla Roma ha del prodigioso, qualcosa che neanche un mago provetto avrebbe saputo anche solo pensare. Alcuni numeri: 13 vittorie, 4 pareggi e 2 sole sconfitte nelle 19 partite giocate dopo il ko di Como, per un totale di 43 punti (2,2 di media), con tanto di 38 reti segnate e 16 subite, ed una serie attiva di 12 gare con sempre almeno un gol.
A ciò si aggiungono le crescite dei singoli, da veterani tornati a brillare come Dybala, Paredes, Hummels ed Angelino fino ad elementi più giovani finalmente in rampa di lancio, Soulé su tutti. Vietato fermarsi ora e, come scritto da La Repubblica, ci sono ancora due interrogativi ai quali Ranieri deve trovare una soluzione: il primo riguarda gli scontri diretti, un piccolo tabù che la Roma si porta avanti da un po’ di tempo. Tolto il derby d’andata, per una Lazio che da allora ha visto i giallorossi recuperarle 10 punti, 3 delle 5 sconfitte con il tecnico testaccino portano la firma di Napoli, Atalanta e Milan in Coppa Italia, un dato che fa riflettere.
Dopo Cagliari e Lecce, Roma chiamata ad affrontare Juventus, Lazio, Milan, Inter, Atalanta e Fiorentina nelle ultime 8 giornate prima del sipario sulla Serie A, ed urge dunque una svolta se si vuole sognare la Champions League. Il secondo nodo per Ranieri è la punta centrale, non tanto per uno Shomurodov con i suoi limiti ma sul pezzo nell’ultimo periodo, quanto per un Dovbyk che stenta a decollare. La domanda è essenzialmente una: la sua primavera sarà in stile Girona?
Dovbyk vuole ripetersi: al Girona 10 gol nelle ultime 9
Un quesito quest’ultimo sulla quale ruotano gran parte delle speranze dei giallorossi di arrivare fino in fondo in Europa League e provare un impensabile assalto al 4° posto. Al netto delle critiche che sta ricevendo alla sua prima stagione in Italia, Dovbyk è al momento in linea con ciò che ha fatto in Spagna: al termine della 29ª giornata, l’ucraino era a quota 14 reti, gli stessi segnati fin qui con la Roma. Il 31 marzo arriva la doppietta contro il Betis, e compresa quella partita sono 10 i gol segnati nelle ultime 9 de LaLiga, cosa che permetterà al Girona di qualificarsi per la Champions e a lui di laurearsi Pichichi del campionato. A Ranieri il compito di sbloccarlo.