Sale sempre di più la tensione per il ritorno degli ottavi di finale di Europa League tra Athletic Bilbao e Roma. Giallorossi chiamati a cercare la qualificazione dopo la vittoria per 2-1 nella gara d’andata, che da un piccolo vantaggio che andrà però accudito con una nuova prestazione di qualità, sacrificio e carattere, soprattutto in uno stadio complicato come il San Mames.
Si ferma la protesta dei tifosi
Nei giorni scorsi la Herri Harmaila, uno dei maggiori gruppi del tifo organizzato dell’Athletic Bilbao, dopo i dissapori dell’ultimo periodo, aveva richiesto alla società una tregua vista l’importanza della sfida con la Roma per poter sostenere al meglio la formazione basca con l’introduzione nello stadio di tamburi e megafoni per rendere l’impianto un inferno. Appello accettato dalla dirigenza biancorossa, con la protesta dei tifosi nei confronti di quest’ultima che si fermerà almeno per una sera.
Llorente: “Nico Williams sta facendo la differenza”
Proprio riguardo la difficoltà di giocare al San Mames e più in generale della sfida con i baschi, si è espresso Fernando Llorente ai microfoni del Corriere dello Sport: “Non voglio essere banae, ma credo che sarà difficile per entrambe le squadre. Il risultato dell’andata regala alla Roma due risultati su tre ma l’Athletic ha la finale in casa e farà di tutto per passare. È come se si ripartisse da 0-0”.
Llorente ha poi continuato: “Non sempre si capisce fino in fondo quanto siano una squadra molto familiare. Da sempre contiamo, contano, tanto sulla cantera, la filosofia dei giocatori non baschi la conoscete, il Bilbao non è mai sceso di categoria insieme e Barca e Real. Questo senso di appartenenza, di famiglia, si sa ma non si conosce fino in fondo. Lo devi vivere. Stanno facendo un anno bellissimo, c’è entusiasmo, guardate che giocare al San Mames non sarà facile, può veramente far tremare le gambe“.
L’ex attaccante spagnolo ha concluso esprimendosi su Nico Williams e su altri giocatori da tenere d’occhio: “Beh, lui sta facendo grandi cose, fa la differenza per l’enorme capacità di girarsi, prendere la palla e colpire. Giocatore molto importante è anche Inaki, ovviamente, e poi dico il capitano de Marcos, il secondo come presenze della storia della squadra, uno dei pochi del mio periodo. In certi momenti della stagione e in certe situazioni contano il senso di appartenenza e il cuore che batte un po’ di più”.