Un day after decisamente caotico quello della Roma, dopo una sconfitta in quel di Bilbao estremamente dolorosa tanto per l’eliminazione che ne consegue quanto per la fiducia che aleggiava nell’ultimo periodo intorno all’ambiente. Gli errori però si pagano caro, e la follia messa in atto da Hummels è qualcosa al quale è stato impossibile porre rimedio. La palma del peggiore in campo va sicuramente a lui, anche se a fargli degna compagnia c’è un Artem Dovbyk sempre più fantasma di questa squadra, un vero problema difficile da risolvere.
Lo score totale dice 14 reti e 4 assist in 37 partite stagionali, un andamento non da bocciatura totale, ma alcune precisazioni sono d’obbligo: dopo un gennaio che aveva fatto ben sperare (tre gol di fila tra Bologna, Udinese e Genoa), l’ucraino ha segnato solo 2 volte (Como e Milan in Coppa Italia) nelle ultime 11 uscite della Roma, in Europa League ha messo a referto un solo gol su azione, ironicamente all’Athletic Club nella prima giornata del girone, e Ranieri gli ha fatto terminare la gara dal 1′ al 90′ solo in due occasioni nel nuovo anno.
Ai numeri poi si aggiunge un atteggiamento di Dovbyk onestamente inaccettabile a Bilbao, un giocatore che, al netto dei pochi e difficili palloni arrivati in attacco dopo il rosso a Hummels, non ha lottato, non ha corso, non ha provato ad allungare o impensierire i macchinosi difensori baschi. Insomma “un 9 contro 11” come lo ha definito l’ex bomber giallorosso Roberto Pruzzo. Contro il Cagliari si prospetta una nuova staffetta con Shomurodov, favorito per una maglia da titolare, ma è il futuro a preoccupare: sarò un simil Dzeko del primo anno o ci sono nuovi scenari all’orizzonte?
Lucca ed Esposito piacciono, ma Dovbyk è un capitale
Già a gennaio la Roma si era mossa per un attaccante, un sostituto di quel Shomurodov alla fine rimasto e comunque utile in questi ultimi due mesi. Un Dovbyk così negativo potrebbe indurre il club a fare nuovi ragionamenti, e c’è un Lorenzo Lucca che piace non poco. Lo stesso dicesi di Sebastiano Esposito, due profili giovani ed italiani che dovrebbero però pagare lo scotto prima esperienza in una grande piazza che pretende. Nomi che infatti i giallorossi vagliano più come alternativa all’ex Girona, anche per un altro motivo.
Dovbyk costituisce un capitale importante per la società, un giocatore sul quale sono stati investiti 36 milioni, tra parte fissa e bonus, che non possono essere sperperati in un solo anno. Ecco perché un’eventuale cessione non sarebbe facile, in quanto la minusvalenza in questo momento sarebbe pressoché certa. Si rimane aggrappati a quella scorsa primavera al Girona, due mesi finali ne LaLiga da fenomeno vero che lo hanno lanciato nel mercato successivo, e la Roma si augura che possa ripetersi.