Che la sconfitta rimediata a Bilbao per mano dell’Athletic Club, valsa l’eliminazione dall’Europa League, abbia lasciato un dolore profondo nell’ambiente giallorosso è indubbio, e proprio a tale assunto sembrava riconducibile la conferenza stampa a sorpresa voluta quest’oggi da Claudio Ranieri, che non aveva mai parlato dopo i giovedì europei. Sul match del San Mames invece è andato piuttosto spedito, ritrattando sul rosso a Hummels, definito ora “forzato” dal tecnico, e ponendo subito la concentrazione sull’imminente sfida al Cagliari.
Una chiacchierata coi giornalisti che ha comunque offerto spunti interessanti, come quello riguardante un Dovbyk messo decisamente spalle al muro: “Mi aspetto tanto da lui, deve reagire e far vedere che giocatore è. Credo in lui ma lui deve credere in noi. Gli ho detto che lui pensa al gol, ma io penso alla prestazione. Se non fai gol ma mi dai la prestazione ci si passa sopra, ma se non mi dai nessuna delle due cose uno comincia a pensare. Se non mi dai né la rete né la prestazione rimango con l’amaro in bocca. Dovbyk deve lottare come tutti, non voglio credere che si sia arreso ma deve farmelo vedere in allenamento. Se si arrende ne ho altri 25 che vogliono giocare“.
Decisamente difficile per Ranieri essere più chiaro di così, un richiamo forte ad un giocatore che, in effetti, a Bilbao era sembrato svogliato, poco grintoso, arrendevole appunto. Non è un mistero infatti che contro il Cagliari ci sia Shomurodov in vantaggio per guidare l’attacco, un calciatore che avrà i suoi limiti ma che in quanto ad impegno e dedizione è sempre stato inappuntabile. 10 partite per Dovbyk per far cambiare idea all’ambiente e determinare il suo futuro.
Dalla primavera stile Girona all’ombra di Lucca
Si perché di questo passo la permanenza dell’ucraino nella capitale potrebbe essere messa in discussione, benché dopo i 36 milioni spesi l’estate scorsa costituisca un patrimonio che la Roma non si può permettere di depauperare con leggerezza. L’ombra di Lucca aleggia intorno a Trigoria, un giocatore che piace a Ranieri come a Ghisolfi, ed ora a Dovbyk serve una primavera stile Girona dell’anno scorso: 14 i gol segnati dopo 29 giornate de LaLiga, gli stessi in saccoccia ora considerando però tutte le competizioni e dunque qualche partita in più, prima di scatenarsi con 10 centri nelle ultime 9.