Dopo il suo arrivo alla Roma Femminile a gennaio, Kathrine Moller Kuhl sta proseguendo il suo ambientamento nella Capitale. In un’intervista rilasciata a Il Romanista ha parlato del trasferimento e di questo suo inizio di avventura giallorossa: “Sapevo che sarei andata via dall’Arsenal già da un paio di mesi prima dell’apertura del calciomercato quindi ho avuto tempo per riflettere al meglio e l’interesse della Roma ha sempre avuto la priorità nella mia testa. Loro sembravano molto interessati a me, credevano tanto nella giocatrice che sono e questo è stato molto importante. Negli scorsi anni ero già stata un paio di volta in città da turista perché è una città che amo, a gennaio invece sono venuta per firmare i contratti e fare tutte le formalità. È andato tutto bene, per me è qualcosa di enorme e un privilegio essere qui”.
E ancora: “Sapevo che la Roma ha tanta storia, che ha avuto grandi campioni e che la squadra femminile è diventata importantissima negli ultimi anni. Una delle prime cose che ho capito venendo qui è l’importanza che ha per la gente, il che rende ancora più speciale il poterne fare parte. Non è un qualcosa che vivi tutti i giorni, soprattutto all’inizio per me era entusiasmante e ho cercato di godermi ogni singolo momento. Ora essere una giocatrice della Roma sta diventando il quotidiano e quasi te ne dimentichi, ma se poi allarghi il punto di vista realizzi quanto davvero sia qualcosa di unico”.
Kuhl: “Giochiamo un calcio che mi piace molto”
Kuhl ha poi parlato delle differenze tra il campionato inglese e quello italiano: “Quello inglese è il migliore in Europa al momento e penso che ogni Lega avrebbe qualcosa da imparare. Devo dire però che con la Serie A non c’è una differenza così grande. Forse la differenza maggiore sta negli stadi, quando giocavamo all’Emirates venivano 60 mila spettatori. Penso sia un discorso di marketing. C’è bisogno di crederci, di tempo e di investimenti prima di vedere dei risultati. Differenze a livello di gioco? Senza dubbio la fisicità, il ritmo. Quando hai il pallone non ha tempo per decidere cosa fare. Poi se parliamo delle giocatrici la differenza di qualità per me non è così ampia. In Inghilterra è più come in Champions, ti schiacciano”.
Riguardo i primi mesi in Italia: “Molto buoni. Giochiamo un calcio che mi piace molto, è bello da vedere e da fare perché teniamo il pallone. È bello e divertente farne parte, gioco a calcio perché mi rende felice e questa sensazione la vivo anche nel giocare per la Roma. L’allenatore vuole che diventi una grande centrocampista, mi spinge a fare ciò in cui sono brava e soprattutto sottolinea che devo essere me stessa per esprimermi al meglio. Sono una giocatrice più offensiva che difensiva, quindi per questo mi esprimo meglio quando vicino a me c’è un’altra centrocampista che mi possa dare più libertà. Amo lanciarmi in avanti per partecipare ai gol”.
Kuhl: “Non penso altro che alla Roma. Giugliano un’ispirazione”
Riguardo l’importanza della connazionale Troelsgaard: “Sanne è una grandissima giocatrice, una su cui puoi sempre contare. Per me è importante giocare con lei anche perché ci conosciamo un po’ di più di quanto ancora conosco le altre compagne, so i suoi punti di forza e questo mi permette anche di correre anche qualche rischio in più perché so che c’è lei pronta a vincere i duelli. Per me è un’ispirazione, mi ha insegnato tanto. Prima di venire ho parlato tanto con lei e Thogersen, della Roma mi hanno detto solo cose belle. Poi per me che sono un po’ introversa è bello averle vicino, anche nella vita di tutti i giorni”.
Sul suo futuro da giocatrice: “Non penso altro che alla Roma. So quanto cambia il calcio ma per me è importante essere focalizzata sul presente e mi sto trovando benissimo, questo posto mi da la profonda sensazione di voler rimanere per tanto tempo per diventare una giocatrice fondamentale per questa squadra. Voglio stabilizzarmi e la mia testa è tutta sulla Roma”.
Kuhl ha concluso parlando dell’ambientamento nello spogliatoio: “Arrivare a metà stagione non è mai facile perché il gruppo è già nel ritmo e tu devi prendere le misure. Ora è passato un po’ di tempo e mi trovo bene, il gruppo mi piace, sono ottime compagne. C’è il giusto feeling e in questo finale di stagione siamo concentrate e vogliamo vincere tutte le partite che restano. Ci sono tante leader, di certo una è Giugliano, la capitane, una giocatrice di livello assoluto e per me è un’ispirazione perché fa cose straordinarie e anche nel mio stesso ruolo. Fuori dal campo direi Linari, mi ha accolto benissimo e mi aiuta anche con le traduzioni perché ancora non parlo italiano, ma lo sto studiando”.