Una delusione al mese per la Roma in questo 2025, da quella meno importante ad Alkmaar a gennaio fino ai dolorosissimi ko contro il Milan in Coppa Italia ad inizio febbraio e Athletic Club poco meno di una settimana fa. Scivoloni fisiologici di una squadra che ha però riportato gioia e amore intorno all’ambiente giallorosso, merito di un Ranieri collante perfetto tra tifo e Trigoria, e la stagione non è finita. Due mesi da all-in attendono i capitolini per provare a centrale un obiettivo Champions League che sembrava follia fino a poche settimane fa, e gli aspetti positivi ci sono.
Certo, la sfida di Cagliari ha portato in dote i due spinosi infortuni di Dybala e Rensch, con la Joya in particolare costretta a saltare Lecce, Juventus e forse anche il derby, ma ecco tornare al gol Dovbyk dopo la prestazione obbrobriosa di Bilbao, e il dibattito si accende: vero è che l’ucraino sembra per larghi tratti delle partite un corpo avulso al resto della squadra, poco utile e, in certi casi, un po’ indisponente, ma alcuni numeri inappuntabili giocano a suo favore.
I gol di Dovbyk sono fin qui 15 in 38 partite stagionali, e soprattutto hanno garantito alla squadra ben 18 punti. Basti pensare che i 5 centri in campionato nel 2025 (Bologna, Genoa, Udinese, Como e Cagliari) sono stati tutti decisivi per il risultato, con anche quello nel 3-1 al Grifone che aveva stappato la partita. Critiche giuste o eccessive dunque? Poco importante, perché basterebbero due mesi da top player per cancellare i dubbi sul suo conto, e già le gare con Juventus e Lazio gli potrebbero far spiccare il volo nell’ambiente giallorosso. Nella Roma attuale però pesa soprattutto il fattore difesa.
Svilar, Mancini e non solo
La facilità con la quale i capitolini subivano gol nel 2024 era qualcosa di disarmante, dettata evidentemente non dalla qualità dei singoli ma da movimenti sbagliati e zero fiducia nei propri mezzi e in ciò che veniva proposto. Tutta un’altra vita con Ranieri, specialmente con l’anno nuovo: solo 6 gol subiti nelle 11 partite di Serie A disputate dalla Roma, appena uno (dal Como) nelle ultime 6 e solo il Bologna capace di segnarne 2 nella stessa gara (2-2 al Dall’Ara). Merito di uno Svilar garanzia pura, con un rinnovo da firmare al più presto, ma anche di un Mancini leader assoluto della squadra, un N’Dicka stakanovista e tutto un gruppo che si difende da squadra. Premesse che fanno ben sperare per il sogno Champions.