Tante le buone notizie arrivate dal successo interno sul Cagliari, da un Dovbyk tornato al gol ed in cerca di continuità ad uno Svilar fotonico ma corteggiato da Chelsea e Bayern, fino ad una classifica che vede la Champions League a soli 4 punti di distanza. Unica nota stonata gli infortuni, soprattutto quello di un Dybala colonna portante della squadra sia a livello tecnico che emotivo, che dall’arrivo di Ranieri era riuscito a scacciare via il pensiero di quelle continue noie muscolare che lo hanno sempre perseguitato.
Come trapelato nelle scorse ore, nei giorni pre Cagliari la Joya aveva fatto delle infiltrazioni per un edema comparso dietro al ginocchio, e col senno di poi mandarlo in campo si è rivelata una scelta fatale: per lui lesione al tendine semitendinoso della coscia sinistra, un infortunio che non va a braccetto con un semplice stop muscolare di ordinaria amministrazione, recuperabile con un paio di settimane di gestione. Un mese ai box è il minimo per Dybala, e c’è che è ancora più pessimista riguardo ai tempi di recupero.
Al Corriere dello Sport è intervenuto il dottor Simone Ripanti, ortopedico dell’ospedale San Giovanni di Roma, e le sue parole aumentano l’ansia per le condizioni dell’argentino: “La lesione tendinea, a parità di grado, è più grave di quella muscolare, perché i tessuti si rigenerano più lentamente. Sicuramente non sarà una guarigione rapida per il giocatore. Dovrà operarsi? Questo non lo so, immagino che chiederà altri pareri medici prima di decidere la strada opportuna. Vorrà approfondire. In ogni caso, anche con terapia conservativa, la prognosi per Dybala di un mese che leggo qua e là mi sembra ottimistica, ci vuole pazienza”.
Staffetta argentina, Soulé sale in cattedra
La speranza di riaverlo nel derby insomma è decisamente flebile, quasi più un volerci credere per farsi forza e per tenere sul chi va là i laziali, ma come detto giustamente dal dottor Ripanti ci vorrà pazienza, posto che Dybala può comunque essere utile per il finale di stagione. Via libera dunque alla staffetta argentina, perché al posto della Joya è chiamato a salire in cattedra Matias Soulé: il ragazzo è cresciuto molto nel 2025, con anche due gol decisivi contro Parma ed Empoli, ma ora arriveranno avversari di livello, che metteranno alla prova la tenuta mentale di un giocatore che ha fatto molta fatica ad entrare nella dimensione di una grande squadra.