Giudizi contrastanti, da inizio stagione ed in particolare adesso, si susseguono nella capitale con riguardo ad Artem Dovbyk, un giocatore che divide a metà la tifoseria. Qual è il vero volto dell’ucraino? Quello visto a Bilbao o quello di un giocatore che ha comunque portato 18 punti alla Roma coi suoi gol? A difenderlo questa volta è Carlo Nicolini, preparatore ed ora dirigente dello Shakhtar Donetsk: “È un gran calciatore, lo ha fatto vedere in Ucraina, in Spagna, ed ora in Italia ha comunque segnato 15 gol. Credo che le critiche dell’ambiente giallorosso siano dovute a due dinamiche”.
E quali sono dunque? “In primis perché forse Dovbyk è stato pagato troppo e quel prezzo pesa sulle aspettative di tutti. Secondariamente la Roma ha avuto avuto delle vicissitudini tecniche, con diversi allenatori cambiati e una squadra che ha iniziato a funzionare solo nella seconda parte della stagione. Ha inciso sul rendimento. Da aggiungere poi una dinamica familiare che incide tantissimo. Credetemi per me che conosco l’Ucraina, quel paese, quella gente lì, pesa nel cuore dei ragazzi avere la famiglia lì e svegliarsi ogni giorni sperando che nessuno dei propri cari muoia”.
Nicolini dunque non ha dubbi che Dovbyk spiccherà presto il volo: “Artem secondo me esploderà, attaccanti come lui ce ne sono pochi in Europa. Ha cambiato tre paesi in tre anni, quando l’ho visto qui col Dnipro faceva reparto da solo e a sportellate con tutti, non credo si sia rammollito tutto insieme. Ha un’indole diversa da quella che forse ha mostrato a tratti a Roma. È un momento che passerà, dategli fiducia e vedrete”.
L’ex Ct dell’Ucraina attacca: “Non cerca spesso la palla, è negativo”
Come detto però le opinioni sul rendimento del bomber ex Girona sono discordanti, in Italia come all’estero. L’ex Ct dell’Ucraina Joszef Szabò, in un’intervista a Dynamomania.com, è stato molto schietto e diretto: “Nelle partite che ho visto Dovbyk non cerca spesso la palla. Deve muoversi di più, perché non si può segnare sulla sensazione del gol. Devi cercarla, tornare indietro, a sinistra e a destra. Gli avversari gli passeranno dietro, ci saranno zone libere per gli altri calciatori. Deve liberarsi dai difensori ma non lo fa, questo è molto negativo“.