La vigilia di un derby della capitale ha sempre il suo fascino, quel ping ping di sensazioni che vanno dalla carica alla preoccupazione, dalla fiducia a disfattismo tipico del tifoso medio, ma in fondo è proprio questo che lo rende speciale. La Roma sa che, con 2 punti di svantaggio sulla Lazio e 4 sul Bologna 4°, non può permettersi più di esultare per pareggi come quello contro la Juventus, ma cercare il bottino pieno per mettere il muso davanti. Per ottenerlo si spera in una grande serata di Dovbyk, eletto giocatore del mese di marzo, e uomo chiamato a sfatare due tabù importanti.
Il primo riguarda la squadra tutta, un qualcosa che sussiste da prima del suo arrivo nella capitale. Da poco più di 3 anni mancano i gol degli attaccanti giallorossi nei derby, da quel Tammy Abraham che stappò il confronto del 20 marzo 2022 con una doppietta, prima del sigillo finale di Pellegrini (3-0). Da quella partita, quattro stracittadine senza reti per la Roma (2 pareggi e 2 sconfitte), mentre le ultime due vittorie hanno portato le firma di Mancini prima e del capitano e Saelemaekers dopo. Nemmeno Dybala è riuscito ad andare a referto contro la Lazio, ma ora Dovbyk ha un’altra chance.
11 gol ma niente vittime illustri: il Bologna l’unica tra le prime 10
Se in generale alla Roma mancano i gol degli attaccanti del derby, c’è invece un dato che stona in una stagione che, per il bomber ucraino, si sta rivelando comunque buona, al netto delle tante critiche che gli sono piovute addosso da inizio anno. 11 reti in campionato ma niente vittime illustri, perché i gol, si sa, si contano ma soprattutto si pesano. Il Bologna è l’unico avversario delle prime 10 della classe al quale ha segnato, con il rigore all’ultimo respiro per il 2-2 del Dall’Ara, ed urge un cambio di marcia da questo punto di vista, posto che il finale di stagione giallorosso presenta di fatto solo scontri al vertice.
Il match contro la Lazio può fare da trampolino di lancio, con Dovbyk che all’andata si era dato al lavoro sporco, con sponde che risultarono decisive per i rimorchi di Dybala e Pellegrini e i conseguenti gol vittoria. Un lavoro quello di centravanti boa che Ranieri sta cercando di insegnare all’ucraino, ancora un po’ impacciato e assente in certe occasioni quando costretto a questo tipo di lavoro, ma ciò che più importerà al tifoso della Roma e vederlo gonfiare la rete, magari con un’esultanza finalmente convinta e liberatoria.