l gol nel derby ha spalancato nuove porte, dentro e fuori dal campo. Matias Soulé ora si diverte, si sente centrale, si sente Roma. Quello che sembrava un ambiente ostico nei suoi primi mesi in giallorosso – tra esoneri, risultati negativi e prestazioni appannate – si è trasformato in un terreno fertile dove crescere, migliorare e incidere. E lui, finalmente, ci sta prendendo gusto.
L’assist più importante gliel’ha dato proprio il derby. Quella rete meravigliosa, in un momento chiave della stagione, ha avuto l’effetto di una scossa elettrica: per il morale, per la fiducia, per la consapevolezza nei propri mezzi. E ora Matias sembra un altro. Più libero, più coinvolto, più decisivo. Specialmente in questo 2025 che lo ha visto già protagonista con giocate determinanti e un rendimento in costante ascesa.
Una punizione capolavoro contro il Parma, un gol lampo contro l’Empoli, un assist prezioso a Monza e poi la firma nel derby: sono cinque i punti guadagnati dalla Roma grazie al suo talento, tutti nelle ultime otto partite da titolare. Un dato che racconta bene quanto stia diventando importante nell’economia della squadra.
Obiettivo Verona
Stasera all’Olimpico arriva il Verona, e per Soulé è una sfida che ha un sapore speciale. Perché nel match d’andata – quello che segnò anche l’inizio della sua avventura romanista – Matias si inventò un gol di tacco da fuoriclasse. Peccato che quella magia non bastò a evitare la sconfitta. Il conto, quindi, è ancora aperto. E lui sa che replicare la prodezza dell’andata significherebbe non solo una personale rivincita, ma anche una nuova dimostrazione di forza.
C’è anche un traguardo personale a portata di mano: segnare per due partite di fila, cosa che non accade dal gennaio 2024, quando con la maglia del Frosinone colpì prima la Lazio e poi il Monza. Ironia del destino, ancora i biancocelesti nel suo cammino, forse davvero un buon auspicio per sbloccarsi anche all’Olimpico, in una gara ufficiale da padrone di casa.
Con Di Francesco a Frosinone aveva segnato 11 gol giocando quasi sempre. Alla Roma è già a quota 4, ma con un terzo dei minuti, in un contesto più complicato e in un ruolo meno offensivo. Il potenziale, però, è sempre lì. E adesso che ha iniziato a esprimerlo, Matias non vuole fermarsi.