Poche ore ci separano dal ritorno in campo della Roma, e a San Siro c’è un’Inter da battere per sognare ancora il 4° posto. Fra i tanti grandi ex ad aver parlato anche Radja Nainggolan, che i ricordi più belli li ha immagazzinati proprio nella capitale. Alla Gazzetta dello Sport, il belga ha parlato anzitutto dei due tecnici: “Inzaghi lo conosco, sono stato con lui un pochino. Una brava persona che lavora benissimo tatticamente. Ranieri non l’ho mai avuto ma sembra un gran signore, e dovunque vada vedo giocatori pronti a buttarsi nel fuoco per lui. La Roma è rinata grazie a lui“.
Partendo da tale argomento, la domanda successiva sorgeva spontanea, quella relativa al futuro allenatore dei giallorossi ancora avvolto nel mistero: “Non bisogna tirare per la giacca Ranieri, si deve rispettare la sua scelta. Poi il mio nome è sempre De Rossi che, quando è arrivato in panchina, ha fatto meglio di Mourinho. Meritava tempo”. Un’opzione che non sembra essere sul piatto, ma va da se che il profondo legame di amicizia porti Radja a parlare così.
Venendo alla partita di questa sera, una piccola provocazione con il paragone tra il centrocampo nerazzurro e quello giallorosso di quei tempi, che vedeva Nainggolan affiancato da De Rossi, Strootman e Pjanic: “Sono più forti non solo nel mezzo, ma tra questa Inter e la mia Roma vinciamo sempre noi. Oggi il livello è più basso, e a noi è mancato lo scudetto perché c’era una grande Juventus. Ma senza Bonucci, Barzagli e Chiellini sono andati a picco anche loro”.
Da Svilar, Saelemaekers e Frattesi a Sabatini e il caso giudiziario
La chiacchierata si è poi spostata su tanti alti temi, a cominciare da alcuni singoli che vedremo all’opera a San Siro: “I 20 milioni per riscattare Saelemaekers vanno pagati subito, va tenuto. Svilar è di Anversa come me, merita di giocare per vincere e spero che la Roma glielo consenta. E che giochi presto in Nazionale. Frattesi? Non so dove andrà, ma ho parlato con lui e mi piace la sua mentalità. Lavora tanto, ha forza fisica, è duro nei duelli e sa inserirsi. Trovatemi un altro centrocampista con quella media gol, ma il reparto dell’Inter sembra già impostato senza di lui”.
Immancabile la parentesi su Walter Sabatini, un uomo che lo ha amato quasi come un figlio: “Qualche esempio di insulto che mi diceva? Testa di ca…, almeno una volta al giorno. Ma da lui l’ho sempre accettato. Resta una delle persone più importanti per la mia carriera. Se si parla di calcio, nessuno sa spiegare come lui”.
Un ultimo estratto Nainggolan l’ha dedicato ad un aggiornamento sul caso giudiziario che lo ha colpito in Belgio: “La giustizia fa il suo corso, ma la mia posizione è semplice e l’ho spiegato durante l’interrogatorio. Non c’entro niente, sono solo generoso con chi considero mio amico, ma non posso sapere consa faccia poi nella sua vita privata. Su di me si esagera sempre perché sono Nainggolan. E sa quanto mi interessa? Niente”.