Roma, missione Europa: Ranieri sogna il capolavoro d’addio

Quattro finali per inseguire la Champions e superare il record del 2010: con Ranieri, tutto è ancora possibile

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Fiorentina in casa, Atalanta a Bergamo, Milan all’Olimpico e infine Torino in trasferta. Quattro partite per scrivere un finale epico. Claudio Ranieri è chiamato a un ultimo, straordinario capolavoro: riportare la Roma in Europa, magari addirittura in Champions, dopo averla ereditata da De Rossi e Juric con un piede e mezzo nella zona retrocessione.

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L’impresa è già cominciata. Il tecnico romano, celebrato a Coverciano con un premio alla carriera dall’Ussi, non si nasconde: “Ora tutte le partite sono decisive“. E ha ragione. Domenica c’è la Fiorentina di Palladino in un Olimpico che sarà, per la dodicesima volta in stagione, completamente esaurito. Un incrocio da dentro o fuori, con la Roma che guarda anche al big match tra Bologna e Juventus: punti pesanti verranno lasciati per strada e i giallorossi devono farsi trovare pronti.

Diciotto risultati utili: la Roma non si ferma più

La vittoria a San Siro contro l’Inter ha fatto rumore. Ha rallentato la corsa scudetto dei nerazzurri, ha spianato la strada al Napoli in vetta, e ha certificato lo stato di grazia romanista: 18 risultati utili consecutivi, un filotto partito il 22 dicembre con il 5-0 al Parma e proseguito con 13 vittorie e 5 pareggi. Trentuno gol fatti, appena 9 subiti. Un ruolino da grande squadra.

Non è solo questione di entusiasmo, però. C’è anche un record storico in vista. Il miglior girone di ritorno mai disputato dalla Roma è quello del 2009-2010, con 48 punti. Una stagione, guarda caso, firmata proprio da Ranieri e culminata con lo scudetto sfiorato. Ora i giallorossi sono a quota 37 punti nel girone di ritorno, con quattro gare ancora da giocare. Servono 12 punti per superare quel primato. Servono quattro vittorie per sognare l’Europa che conta.

Ranieri e il destino giallorosso

Lo scenario è chiaro: se davvero questa sarà l’ultima pagina della carriera di Ranieri, come annunciato, l’allenatore romano vuole chiuderla lasciando alla sua Roma un’eredità da tramandare. Un biglietto per l’Europa, magari per la Champions, e un gruppo giovane ma già pronto a raccogliere la sua eredità.

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