Il caso di Gioele Giammattei, giovane talento della Roma Under 16, ha fatto scalpore nel mondo del calcio giovanile. La squalifica di 9 giornate inflitta dal Giudice Sportivo non solo chiude anticipatamente la sua stagione, ma solleva un importante dibattito tra giustizia sportiva, tutela degli arbitri e formazione dei ragazzi.
Il fatto
Durante l’andata degli ottavi playoff contro il Napoli, vinta 2-0 dalla Roma, Giammattei è stato espulso al 22’ per una spinta a gioco fermo su un avversario. La situazione è però degenerata: secondo il referto arbitrale, al momento dell’uscita dal campo il giocatore avrebbe colpito con uno schiaffo all’avambraccio l’assistente arbitrale, causando dolore seppur lieve.
Questi i motivi che hanno portato alla maxi sanzione, come da comunicato ufficiale: “Espulso per aver colpito un avversario a gioco fermo con uno schiaffo sulla schiena, ritardava l’uscita dal terreno di gioco per protestare e colpiva l’A.A. con uno schiaffo all’avambraccio, provocando lieve e momentaneo dolore e senza ulteriori conseguenze”.
La posizione della Roma
Il club giallorosso, che raramente presenta ricorso a livello giovanile, stavolta potrebbe fare un’eccezione. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, dalle immagini esaminate dal club, sembra che il ragazzo non colpisca l’assistente, come invece evidenziato dal rapporto del Giudice Sportivo.
Si tratta di una scelta delicata, perché la società tiene molto a trasmettere ai propri ragazzi valori di rispetto verso le istituzioni e verso gli ufficiali di gara, ma al tempo stesso vuole tutelare i propri tesserati da provvedimenti che, se basati su una ricostruzione errata, rischiano di compromettere ingiustamente il loro percorso.
Se la squalifica venisse confermata, Giammattei salterebbe tutto il resto della fase finale, e potrebbe dover aspettare anche parte della prossima stagione per rientrare. Un colpo pesante per un ragazzo considerato tra i profili più promettenti della Roma U16.