Negli ultimi giorni, si sono fatte sempre più insistenti le voci riguardo un possibile interessamento della Roma per Cesc Fabregas. Il tecnico spagnolo ha guidato il Como verso una salvezza tranquilla e avrebbe già iniziato a programmare la prossima stagione con la società, come confermato dal ds dei lariani Carlalberto Ludi.
Fabregas è tornato a parlare del suo futuro nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport: “Non lo so, niente è ancora deciso. Ho bisogno di una breve sosta a fine campionato, di un attimo di respiro prima di sedermi al tavolo con il Como… Mi ritengo molto fortunato perché qui la gestione del quotidiano è uguale tanto che si vinca quanto che si perda. Il confronto è costante. Pretendo molto, è vero, perché una cosa che Conte mi ha insegnato e ha ripetuto giorni fa è l’essenza del nostro lavoro. Il fondoschiena sempre a rischio è solo quello dell’allenatore, è una questione di aspettative interne e esterne. Como la priorità? Devo capire dove vogliamo andare. E in che modo. Sì, la priorità è il Como“.
Sull’interesse dei vari club: “È normale che qualcuno si sia fatto vivo. Ci sono squadre che stanno cercando l’allenatore o il giocatore. Chiamano e ci sta. È così, non dobbiamo dire bugie alla gente. Capita ovunque. Pensi che Simeone in tutti questi anni non l’abbia chiamato nessuno? Eppure è ancora all’Atletico. Esiste un timing per tutte le cose. La Roma ha cercato me ed Emery? Emery è bravissimo, all’Aston Villa ha un progetto molto interessante“.
Poi, un aneddoto sulla sua carriera da giocatore: “Quando ero al Chelsea mi cercò per la Roma. Stavo attraversando un momento difficile. Conte, appena arrivato, impiegava Matic e Kanté in mezzo al campo nel 3-4-3. Sono situazioni che si verificano, ma non la stavo vivendo bene. Ho dovuto spingere tantissimo per farmi apprezzare da lui e trovare spazio. Bene, in quel periodo parlai con Monchi per la Roma e Gazidis per il Milan. Mi volevano entrambi“.