C’è tanta carne al fuoco dalle parti di Roma, e non solo per l’elezione di papa Leone XIV. I giallorossi sono immersi nel mese della verità, quello che dirà se la formidabile rimonta compiuta in campionato avrà un lieto fine e quali saranno dunque le ambizioni per la prossima stagione, magari con Max Allegri in panchina. Il primo dei tre ostacoli rimasti è l’Atalanta, squadra che, in caso di vittoria, festeggerebbe la 5ª qualificazione in Champions League negli ultimi 6 anni. Una sfida quella del Gewiss Stadium che i giallorossi affronteranno senza Lorenzo Pellegrini.
Lo stop muscolare nell’allenamento di ieri sa di beffa per lui, l’atto finale di una stagione che dire complicata non rende l’idea, e che non vuole nemmeno concedergli la possibilità di un epilogo diverso. Oggi gli esami strumentali per capire l’entità del danno, ma dovesse esserci lesione la stagione di Pellegrini sarebbe da considerarsi terminata. Quella contro la Fiorentina potrebbe dunque essere stata la sua ultima partita in giallorosso, per una Roma che si prepara a dire addio al suo capitano in estate, per un’Inter e o un Napoli magari, o dovunque Lorenzo possa ritrovare la serenità perduta da tempo.
Rimanendo però alla stretta attualità, chi lo sostituirà contro l’Atalanta? Ranieri studia il da farsi, e potrebbe pensare al rilancio di Niccolò Pisilli, titolare l’ultima volta il 24 febbraio contro il Monza. Dopo il ritardo di condizione accusato negli ultimi tempi, il tecnico lo ha rivisto su buoni livelli e pensa a lui per Bergamo. Occhio chiaramente ad un Gourna-Douath in forma ed efficace contro Inter e Fiorentina, ma anche nel prossimo impegno avrà probabilmente il compito di entrare a partita in corso per far sentire i suoi muscoli e dare sostanza al centrocampo.
E Paredes?
Nei nostri discorsi non abbiamo preso in considerazione Paredes, che contro i bergamaschi va verso la 6ª panchina nelle ultime 7 gare. La possibilità di metterlo in cabina di regia, con il ritorno di Koné mezz’ala, c’è, ma il francese ha dato risposte importantissime in quel ruolo, e risulta difficile pensare che Ranieri vi rinunci proprio adesso. Proprio come per Pellegrini, anche il futuro dell’argentino è appeso ad un filo, e tale poco utilizzo potrebbe riaprire lo scenario di un addio alla Roma che, pochi mesi fa, sembrava scongiurato con il rinnovo di contratto.