I lavori del conclave appena terminato hanno portato all’elezione del cardinale statunitense Robert Francis Prevost come nuovo pontefice della Chiesa cattolica. Leone XIV, questo il nome scelto dal neoeletto Papa, sarà il 267esimo successore di Pietro, nonché il nuovo Vescovo di Roma. Nella medesima città, un altro mini-conclave, in corso ormai da mesi, sembra essere pronto a dare la propria fumata bianca: è quello tra Claudio Ranieri, il Ds Florent Ghisolfi e i Friedkin in merito alla scelta del futuro allenatore della Roma. La famosa lista dei possibili papabili va sempre più restringendosi. Se alcuni nomi sono già stati scartati dallo stesso Claudio Ranieri, interrogato diverse volte sulla questione, altri prendono sempre più quota. Per provare a fare chiarezza su chi potrebbe sedere sulla panchina giallorossa dal prossimo giugno, la nostra redazione ha intervistato volti noti del calcio italiano, da ex calciatori come Robert Acquafresca, Jeda, Luigi Garzya e Salvatore Bagni, al direttore Massimo De Luca.
Roma, prendi Allegri!
Alla luce dei 19 risultati utili consecutivi, maturati grazie ad una solida fase difensiva che ha portato il numero complessivo dei clean sheet a quota 15, la nostra redazione ha chiesto ad alcuni esperti se la Roma di Claudio Ranieri possa adattarsi allo stile di gioco di un allenatore come Massimiliano Allegri. Sono molti gli ex calciatori che tessono le lodi del tecnico livornese, tra questi le vecchie glorie del Cagliari Robert Acquafresca e Jeda, e due protagonisti del calcio italiano degli anni 90 come Salvatore Bagni e Luigi Garzya. “Il giudizio riguardo al mister non lo faccio io, ma la sua carriera” ricorda Acquafresca. “E’ partito da Cagliari ma ha scalato la vetta abbastanza in fretta perché è sempre stato bravo nella gestione di gruppo che secondo me è quello che ci vuole a Roma. Sono convinto che sia il profilo giusto, un usato sicuro che a livello di gestione non è secondo a nessuno” conclude l’ex attaccante piemontese, ricordando gli anni trascorsi in Sardegna.
Gli fa eco Jeda, anche lui allenato dall’ex di Milan e Juventus: “Credo che Allegri sia un allenatore molto intelligente perché sa che, quando arriva in un nuovo ambiente, deve comunque comportarsi con umiltà. Nonostante abbia vinto tantissimo nella sua carriera, credo che, come allenatore, non smetta mai di imparare”. Categorico sul punto Luigi Garzya: “In questo momento che la Roma è in lotta, se non sarà Champions League sarà Europa League, ha bisogno di un allenatore da Roma e non di prospettiva, quindi Allegri” perché: “Allegri è un vincente; con lui lo spettacolo viene dopo ma ai tifosi, a lungo andare, interessano più i risultati che il bel gioco” come sottolinea Salvatore Bagni.
Un nome di rilievo del giornalismo italiano come Massimo De Luca sostiene con vigore la candidatura di Allegri, dato che: “in questa fase della sua vita calcistica la Roma avrebbe bisogno di un tecnico esperto come lo è stato Ranieri, che ha tirato fuori la squadra dalle sabbie mobili per poi proiettarla verso la Champions, impensabile fino a Novembre scorso”. La serie di risultati utili consecutivi ottenuti fin ora, secondo De Luca, porta al nome del tecnico toscano: “l’allenatore che teorizza il corto muso, quel corto, cortissimo muso, che la Roma sta portando avanti da mesi” dando seguito al lascito del Sir Claudio.
Una vecchia fiamma: Gian Piero Gasperini
Nonostante il veto espresso da Claudio Ranieri, il nome di Gian Piero Gasperini continua ad orbitare intorno alla panchina giallorossa. L’attuale tecnico dell’Atalanta è riuscito a trasformare, in 9 anni, una formazione di metà classifica in una delle certezze del nostro campionato. E si sa che nel calcio, come in una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che può capitare; il ritorno di una vecchia fiamma è sempre dietro l’angolo. Per Jeda, allenato ai tempi del Crotone da Gasperini, il tecnico: “ha maturato negli anni un’esperienza tale da potersi sedere in questo momento su una panchina importante” anche se, portare a Roma un tecnico come il Gasp vuol dire: “accettare moltissime conseguenze a livello di gestione e di costruzione di una squadra” come ricorda Robert Acquafresca.
Il possibile outsider: Fabregas
Oltre ai nomi di molti allenatori blasonati, alcuni outsider, giovani tecnici emergenti, stanno stuzzicando la fantasia dei tifosi, mentre il mondo degli esperti si trova in bilico tra giudizi positivi o negativi sulla questione. Tra i papabili under 40, in pole sembra esserci Fabregas. A sponsorizzare la scelta di un tecnico emergente è Salvatore Bagni: “con un profilo come quello di Fabregas” sostiene l’ex attaccante del Napoli:” il bel gioco è assicurato. Il suo DNA è quello di uno spagnolo che ha giocato in molte squadre e ha vinto tantissimo giocando al vero calcio; il Como infatti gioca a calcio, diverte e dà anche risultati concreti. Magari per la Roma arrivasse Fabregas; gli ambienti e le pretese sono certamente diverse tra Como e Roma però troveresti un allenatore che ti fa divertire. Poi dovrebbe anche trovare i risultati, la Roma non può più accontentarsi della metà classifica ma provare a stare nella zona Champions”.
Mentre per Acquafresca: “con loro cambi completamente dinamiche e non so se la Roma voglia ripartire con un profilo giovane che può sbagliare“. Le preoccupazioni sono dovute soprattutto alla difficoltà legate all’ambiente: “Roma è una piazza particolare, difficilissima. Ecco perché ti dico che i giovani non hanno tanta esperienza per affrontarla. C’è bisogno di un allenatore italiano in primis e soprattutto con esperienza” per Garzya.
Per la nostra redazione, chiunque sarà scelto come futuro allenatore della Roma, potrà contare sul supporto leale e costruttivo di Sir Claudio, che, al netto del suo ruolo futuro, resterà una guida morale e tecnica per i giallorossi. La fumata bianca è vicina: la panchina della Roma è pronta ad accogliere il suo buon pastore.
Articolo a cura di Luca Geresia, Fabio Maffettone, Marco Di Rosa, Alessandro De Risi Maggi, Sara Franzosa, Luigi De Vincentiis