Quella di oggi, lunedì 12 maggio, doveva essere una giornata molto importante per la nascita del nuovo stadio della Roma a Pietralata, con la ripresa degli scavi che porterà al completamento dei rilievi archeologici. Proprio questo tema resta l’ultimo inconveniente da risolvere prima di poter considerare completato il progetto e poter così procedere con l’iter, che è stato rallentato anche dalla scomparsa di Papa Francesco.
La protesta dei manifestanti
Fin dalla fase embrionale per la costruzione dello stadio si sono registrate difficoltà per l’avanzamento del progetto e anche oggi le proteste non sono mancate, con i manifestanti, contrari agli scavi archeologici, che si sono fatti vivi a Pietralata. Nella zona dove sarebbe dovuti riprendere i lavori, sono stati esposti anche alcuni striscioni di contestazione da parte del comitato “Si al parco, si all’ospedale, no allo stadio”.
Stando a quanto riportato da Romanews.ue, i manifestanti hanno alzato la voce per opporsi alla costruzione dello stadio: “Siamo qui insieme a cittadini e cittadine, associazioni e realtà provenienti da tutta Roma, per difendere il patrimonio verde e pubblico dall’ennesima azione di facciata di un progetto destinato a fallire e a cui crede ormai solamente il Sindaco di (AS) Roma, Roberto Gualtieri. No alla distruzione del verde per sondaggio fini a se stessi, no al taglio di alberi nei quartieri nel periodo di nidificazione, vogliamo il parco pubblico di Pietralata e lo vogliamo subito”.
Bloccato il passaggio dei camion per la recinzione dell’area
Se in un primo momento però la situazione sembrava essere totalmente sotto controllo senza alcun problema di ordine pubblico, le cose sono cambiate all’arrivo di un camion per la recinzione dell’area. I manifestanti hanno infatti bloccato l’avanzata dei mezzi, generando attimi di tensione anche con la Polizia. Visto il clima non di certo disteso, come riportato da Il Romanista, la Roma avrebbe deciso di rinviare la ripresa degli scavi archeologici, con i camion costretti a fare marcia indietro, applauditi dai manifestanti.