Manca poco al termine di una delle stagioni più travagliate della storia recente della Roma, eppure, a due giornate dalla fine, c’è ancora qualcosa per cui lottare. Un solo punto di svantaggio su Juventus e Lazio, pesante a questo punto dell’anno, ma credere nell’impresa è doveroso, soprattutto dopo l’incredibile rimonta targata Ranieri. All’Olimpico contro il Milan e poi a Torino le ultime due panchine in carriera di Sir Claudio, prima di lasciare spazio ad un successore ancora da proclamare (Gasperini il nome caldo). Intanto però un’altra soddisfazione personale per il tecnico.
Questa mattina una delegazione composta da Guido D’Ubaldo, Andrea Garibaldi e Alessio Di Francesco si è recata a Trigoria per consegnargli il Premio Giuseppe Colaucci, giunto ormai alla sua 11ª edizione. La motivazione riportata sulla targa parla di “premio speciale alla carriera”, doveroso per un uomo del suo calibro. Visibilmente emozionato, Ranieri ha gradito il tutto ed ha commentato così: “È il momento giusto per questo prestigioso riconoscimento perché sono giunto alla fine della mia carriera”.
Tale premio Colaucci è nato da un’idea del presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo, per ricordare la figura dell’avvocato/giornalista direttore del Tifone, che fu protagonista dell’espansione dell’informazione della Capitale dagli anni ’50 agli anni ’80. Negli anni tanti personaggi dello sport e volti noti del giornalismo hanno ricevuto tale riconoscimento, ed ora anche Ranieri lo riceve con enorme merito.
Domenica il saluto del popolo giallorosso
Per Sir Claudio però la vera festa deve ancora arrivare. C’è sì una partita importantissima da giocare contro il Milan, per una Roma ancora in corsa per la qualificazione alla prossima Champions League, ma domenica il popolo giallorosso si prepara all’ultimo saluto all’Olimpico per un uomo che per i colori giallorossi ha dato tutto e anche di più. Un abbraccio che tutta la città darà ad un Ranieri che, per la terza volta in carriera, ha risposto presente alla chiamata di una squadra in estrema in difficoltà, riportandola ad avere quella dignità che troppe volte ha perso. La speranza è di festeggiare il mister con una vittoria, che possa contestualmente tenere accese le speranze di un 4° che avrebbe del miracoloso.