Crisi De Rossi, scelte strane e società assente: ha ragione Totti?

Lorenzo Zucchiatti
1 min di lettura

3 punti in 4 gare, ancora nessuna vittoria e solo 2 gol segnati. Un bilancio allarmante quello che la Roma sta facendo registrare in quest’inizio di campionato, che doveva essere sulla carta di tutt’altra pasta. Una crisi che De Rossi sta facendo fatica ad affrontare e che tocca temi di campo e non: dai casi Dybala, Cristante e Zalewski fino a scelte strane di formazione, che hanno visto un El Shaarawy riesumato a tutta fascia, o un Soulé in panchina per 90′ in favore di un Pellegrini sempre più balneare.

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In questo contesto si aggiunge una società completamente assente, che sta cominciando a pesare. La Roma è una dei pochi club, se non l’unico, che non manda mai a parlare un Ghisolfi, o un dirigente di un certo spessore, lasciando il proprio allenatore in balia di spiegazioni per gli errori arbitrali o per casi come quello di Zalewski. Forse aveva proprio ragione Totti nelle dichiarazioni di qualche giorno fa: De Rossi è un parafulmine di un club ricco ma assente rispetto ai problemi interni, e i risultati si vedono.

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Diplomato al liceo classico e laureato in Giurisprudenza, con una tesi in Diritto Sportivo sui contratti di sponsorizzazione, ho messo in stand-by la "carriera" da giurista per fare della mia passione, lo sport in generale ed il calcio nello specifico, una professione. Scrivere e, ancor di più, parlare di pallone è per me il sale della vita, qualcosa che potrei fare per ore senza annoiarmi. Il mio obiettivo è informare ed ispirare, attraverso racconti ed analisi approfondite, coloro che ogni giorno si interessano alle dinamiche dello sport. Tra le mie esperienze figura anche un Master in gestione ed amministrazione delle aziende sportive.
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