A Roma il caldo è implacabile, ma è a Trigoria che la temperatura ha superato ogni soglia di sopportazione. Tra documenti da firmare, telefonate senza sosta e trattative che ballano sul filo del tempo, Frederic Massara sta vivendo ore roventi. Il countdown è partito: entro il 30 giugno la Roma deve generare almeno dieci milioni di plusvalenze per evitare sanzioni pesanti da parte dell’Uefa, in virtù del settlement agreement ancora in vigore.
L’obiettivo è chiaro: chiudere un capitolo, quello delle uscite forzate, per aprirne subito un altro, più ambizioso, fatto di acquisti e rinforzi richiesti da Gasperini. Ma prima di poter costruire, bisogna vendere. E non svendere. Una sfida che Massara conosce bene, ma che in questo momento ha poco margine di manovra.
L’occasione saudita: Angeliño e N’Dicka nel mirino
A dare una mano, almeno potenzialmente, ci sono i club sauditi. Un canale che resta aperto e attivo, nonostante la complessità di ogni singola operazione. In particolare, l’Al Nassr, squadra di Cristiano Ronaldo e proprietà del fondo PIF, ha puntato gli occhi su due giallorossi: Angeliño e N’Dicka. Il primo era già stato proposto nei mesi scorsi all’Al Hilal, club di Inzaghi, prima che virassero su Theo Hernandez. Ora potrebbe essere “dirottato” proprio alla corte di CR7, alla ricerca di un esterno sinistro.
N’Dicka invece è un caso a parte. Giovane, forte, centrale mancino con prospettiva internazionale: un profilo che fa gola anche all’Al Hilal, ma che la Roma non vorrebbe sacrificare. Tuttavia, se la trattativa dovesse prendere quota, soprattutto per via della Coppa d’Africa che priverà Inzaghi di Koulibaly e dello stesso ivoriano a gennaio, la situazione potrebbe mutare rapidamente. Il vero nodo? La volontà del giocatore, che a 25 anni non sembra ancora convinto di abbandonare l’Europa.
Cristante, Celik e le altre manovre minori
Ma non solo Arabia. In Premier League i radar restano accesi, e anche se le offerte scarseggiano, i sondaggi continuano. Il Fulham monitora Celik, ma senza affondi concreti. Il rischio? Che i club esteri, ben consapevoli dell’urgenza della Roma, provino a forzare la mano con offerte al ribasso. È il classico gioco delle parti, ma stavolta i giallorossi non possono permettersi di sbagliare: ogni operazione ha un peso non solo economico, ma anche regolamentare.
Intanto, da Como continua l’interesse per Bryan Cristante, mentre l’uscita di Paredes direzione Boca Juniors dovrebbe generare una plusvalenza marginale, ma comunque utile al conteggio finale. Operazioni secondarie, certo, ma che potrebbero fare la differenza in sede Uefa, limitando l’entità di una sanzione potenziale.
Trattative, pressione e diplomazia: il peso delle prossime ore
Da qui alla mezzanotte del 30 giugno sarà un susseguirsi di offerte, rifiuti, rilanci e compromessi. Gli intermediari sono al lavoro, soprattutto sul fronte estero, per piazzare i profili meno centrali senza intaccare l’ossatura chiave della squadra. L’obiettivo della Roma è chiaro: ottenere il massimo, con il minimo sacrificio possibile, e dimostrare all’Uefa di aver rispettato, almeno in buona fede, gli impegni presi.
Un conto è incappare in una multa di un paio di milioni, altra cosa è rischiare una sanzione più severa, magari con limitazioni sulle liste europee. È anche per questo che Massara, in queste ore, non si stacca mai dal telefono. Ogni firma, ogni fax, ogni dettaglio può fare la differenza. La Roma vuole chiudere questo mese complicato con il bilancio in ordine. E tornare a parlare, finalmente, di calcio giocato.