Mancano solo quattordici giorni e la Roma tornerà in campo. Il conto alla rovescia è cominciato, ma stavolta il clima attorno alla squadra è diverso. Non si respira ansia, né pessimismo. Al contrario, c’è quella fiducia razionale che solo un gruppo di lavoro solido può generare. Gian Piero Gasperini, Ricky Massara e Claudio Ranieri: un triangolo tecnico e dirigenziale che, per una volta, unisce la piazza invece di dividerla.
Sono giorni complicati, questo è chiaro. Ma non confusi. Le difficoltà sono state messe in conto fin da subito, lo stesso Ranieri – per certi versi il vero architetto del nuovo corso – le ha elencate con lucidità , e Gasperini le ha accettate senza riserve, con la convinzione di chi sa dove mettere le mani.
Il mercato condizionato dalle plusvalenze
Prima ancora di parlare di nuovi arrivi, la Roma deve fare i conti con l’UEFA. Entro il 30 giugno, servono cessioni in grado di generare plusvalenze a bilancio, pena una possibile sanzione da parte della federazione europea. Massara lavora giorno e notte, consapevole che ogni milione può spostare gli equilibri. Sul tavolo ci sono offerte, valutazioni, e una pressione crescente, ma da Trigoria filtra ottimismo: l’esclusione dalle coppe è uno scenario remoto, mentre resta più plausibile una multa contenuta, simile a quelle già viste in passato.
Il rischio più temuto è quello legato alla lista UEFA: restrizioni nella registrazione dei giocatori o, peggio, il ritorno del transfer balance, il meccanismo che impone di spendere solo quanto si incassa. Un sistema archiviato grazie ai risultati di bilancio del 2024, ma che incombe come una minaccia in caso di passo falso.
Ranieri, Gasperini e Massara: un fronte unito che ispira fiducia
Quello che cambia rispetto al passato è la coerenza interna. Nella scorsa stagione, Daniele De Rossi era rimasto spesso solo a fare da parafulmine tra campo e società . Oggi, invece, la sensazione è che ci sia una regia condivisa, dove ciascuno conosce il proprio ruolo e lo esercita con responsabilità . Ranieri è il garante, Gasperini il costruttore, Massara il braccio operativo.
La Roma non ha ancora completato la rosa, ma il clima è quello giusto. I tifosi lo percepiscono. C’è una direzione, e c’è un piano. Questo, oggi, vale quasi quanto un colpo di mercato.
I nodi tattici e le scelte da fare
L’attacco resta il reparto da completare. Dovbyk è considerato centrale, ma non può bastare. Serve un esterno d’attacco da doppia cifra, e si spera che Soulé possa confermare quanto di buono mostrato nella seconda parte della scorsa stagione. Poi ci sarà da capire come e quanto recuperare Dybala e Pellegrini, entrambi alle prese con un’estate cruciale per ritrovare condizione e collocazione tattica.
Dietro, la situazione è fluida: Hummels ha salutato, N’Dicka è al centro di voci di mercato, Celik potrebbe essere adattato in una difesa a tre, mentre Mancini dovrebbe restare centrale nel progetto, ma non è escluso che possa essere spostato. In questo contesto, Kumbulla rappresenta l’incognita silenziosa: nessuna offerta concreta, ma una voglia di riscatto che Gasperini potrebbe provare a trasformare in risorsa.
Il countdown è iniziato
Il 13 luglio si riparte. Non sarà tutto pronto, forse. Ma stavolta, la Roma sa cosa vuole diventare. Ci sono ostacoli da superare, certo. Ma anche una squadra di lavoro credibile e un tecnico che ha già dimostrato, ovunque sia stato, di saper creare strutture solide. Sarà una corsa a ostacoli, ma con una meta chiara. E quella, per una volta, non è un’illusione.