Roma, ora si fa sul serio: budget da 100 milioni e Gasperini detta la rotta

Sistemato il Fair Play Finanziario, la Roma è pronta a rilanciare: Friedkin stanzia 100 milioni per il mercato e Gasperini chiede subito 4-5 titolari. A Trigoria vertice decisivo per costruire una squadra competitiva già prima del ritiro.

Marta Visconti
Marta Visconti - Collaboratore
4 min di lettura

Il tempo delle attese è finito. Sistemati i conti con l’UEFA, la Roma può finalmente mettere il piede sull’acceleratore. Dopo settimane passate a bilanciare entrate e uscite, il Fair Play Finanziario non sarà più un ostacolo ma solo un’ombra da lasciarsi alle spalle: la sanzione, secondo quanto filtra, sarà probabilmente una multa, senza ulteriori restrizioni. E questo significa una cosa sola: è arrivato il momento di costruire, davvero.

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Fuori i nomi, dentro i rinforzi

In queste settimane la società ha fatto il proprio dovere, alleggerendo la rosa e sistemando in parte il bilancio. Sono partiti Dahl, Le Fée, Zalewski e Abraham, mentre altri – da Hullmels a Nelsson fino a Gourna-Douath – hanno salutato per ragioni diverse, chi per scelta tecnica, chi per incompatibilità tattica. Un’operazione dolorosa ma necessaria. Ora però tocca al mercato in entrata.

Gian Piero Gasperini ha atteso con pazienza, ma il tempo della programmazione è scaduto. È il momento di agire, e lo sa anche la dirigenza. Le big della Serie A si stanno muovendo con decisione, e la Roma non può permettersi di restare ferma ai box.

Il piano Friedkin: 100 milioni per rilanciare la Roma

La vera novità, oggi, arriva dalla Gazzetta dello Sport. Secondo quanto riportato dal quotidiano, la proprietà americana avrebbe stanziato un budget da 100 milioni di euro per costruire la nuova Roma. Una cifra importante, che testimonia ancora una volta la volontà dei Friedkin di restare protagonisti nel progetto. Non sono mai mancati i fondi, semmai è stata la gestione a lasciare a desiderare. E proprio per questo, lo scorso anno si è voltata pagina anche a livello dirigenziale.

Il fallimento della scorsa estate, con acquisti tardivi e spesso inefficaci, ha portato all’allontanamento del precedente DS. Ora tocca a Ricky Massara, affiancato da Claudio Ranieri, imprimere una direzione chiara. E i margini per farlo, questa volta, ci sono davvero.

A Trigoria è il giorno del vertice: Gasp vuole 4-5 titolari subito

La giornata di oggi segnerà un momento chiave nella nuova era giallorossa. A Trigoria è previsto un vertice operativo tra Gasperini e la dirigenza, nel quale verranno tracciate le linee definitive del mercato. Il tecnico non ha intenzione di aspettare a lungo: chiederà almeno quattro o cinque titolari veri, uomini pronti subito, in grado di alzare il livello della rosa. Perché, parole sue, “si parte da una buona base, ma bisogna costruirci sopra”.

Fondamentale sarà il fattore tempo. Gasperini ha sempre fondato il proprio metodo sul lavoro estivo, sull’organizzazione tattica fin dai primi giorni. Per questo, l’errore dello scorso anno – con una campagna acquisti chiusa a fine agosto – non potrà essere ripetuto. I rinforzi devono arrivare ora, o quanto meno prima dell’inizio del ritiro.

Il messaggio è chiaro. La Roma non può più sbagliare, e questa volta ha le risorse, il progetto e l’allenatore giusto per non farlo. Servono coraggio, visione e soprattutto velocità. Perché in una Serie A che si rinforza ogni giorno, restare fermi equivale a perdere terreno. Ma con 100 milioni da spendere e un allenatore come Gasperini pronto a plasmare una squadra a sua immagine, questa può davvero essere l’estate della svolta.

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Mi chiamo Marta Visconti, sono una content creator da oltre 20 anni e una romanista da una vita. Scrivere, raccontare, condividere emozioni è sempre stato il mio modo di vivere il calcio e la Roma in particolare. Su SoloLaRoma.it porto la mia esperienza nel mondo dei contenuti digitali al servizio della mia più grande passione. Dal primo post allo stadio, ogni parola che scrivo ha dentro un pezzo del mio cuore giallorosso. Perché la Roma non è solo una squadra: è casa. E raccontarla, per me, non è un lavoro. È un onore.
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