A Trigoria si respira un’aria nuova, fatta di trattative che non vogliono più restare semplici sondaggi. I contatti con Rio de Janeiro si fanno sempre più fitti e l’asse con il Flamengo prende corpo attorno a un nome che scalda cuori e sogni: Wesley. Ventuno anni, corsa, talento e quella fame che appartiene ai giocatori che vogliono farcela. La Roma ci crede. Il ragazzo pure.
Wesley sulle orme dei giganti: il sogno giallorosso
Non è solo una questione tecnica. Per Wesley, l’approdo nella Capitale avrebbe il sapore di una rinascita simbolica, nel club che ha visto brillare due mostri sacri del ruolo: Cafu e Maicon. Il primo, leggenda assoluta, ha scritto la storia con 218 presenze, uno scudetto e una Supercoppa Italiana. Il secondo, pur con sole 69 apparizioni, è rimasto nell’immaginario collettivo dei tifosi come l’ultimo vero terzino destro di livello internazionale.
Wesley non lo dice, ma lo sogna. E per far sì che quel sogno si trasformi in realtà , sta facendo tutto il possibile, supportato da un entourage che lavora a testa bassa, tra telefonate, documenti, accordi e attese.
Una trattativa tra montagne russe e diplomazia
La Roma ha scelto la via della diplomazia calcistica. Trattare con il Flamengo non è semplice, ma l’approccio rispettoso della società giallorossa è stato notato e apprezzato dai vertici brasiliani. È anche per questo che l’ottimismo cresce, dopo giorni in cui l’affare sembrava avviarsi verso un binario morto.
Wesley, nel frattempo, ha chiesto una sola cosa: poter salutare il Flamengo con gratitudine, senza polemiche, senza strappi. Una richiesta che racconta molto di più di un semplice addio. Parla di un ragazzo maturo, che non vuole chiudere porte, ma aprire orizzonti.
Le ipotesi sul tavolo: da Everton al prestito con obbligo
La Roma valuta ora quale strategia sia più efficace per portarlo a casa. Una pista conduce all’Everton, che potrebbe rilevare il cartellino per poi girarlo a Trigoria. Ma prende sempre più quota un’operazione diretta con il Flamengo: prestito oneroso con obbligo di riscatto fissato intorno ai 20 milioni più bonus, e una percentuale sulla futura rivendita.
L’affare, se chiuso con questi termini, rappresenterebbe un equilibrio raro tra esigenze economiche e rispetto dei tempi tecnici. Anche perché, nel dialogo con il Flamengo, è già stato sussurrato un altro nome: Leo Ortiz. Ma prima si chiude Wesley, poi si vedrà .
L’attacco: da Krstovic a Mikautadze, l’identikit dell’uomo giusto
E mentre il capitolo Wesley entra nel vivo, il capitolo attaccante resta sul tavolo di Massara. Krstovic aspetta una chiamata dalla Roma. Sa che Gasperini lo stima, e la stima è reciproca. Il montenegrino ha già fatto capire di essere pronto, ma serve capire che tipo di attaccante cerca la Roma.
Se si decidesse di puntare tutto su Dovbyk, servirebbe un giocatore in grado di fare la riserva di lusso, o meglio ancora, qualcuno capace di muoversi su più ruoli offensivi. Un profilo che corrisponde a Georges Mikautadze, nome che torna ciclicamente nei pensieri romanisti. Potrebbe rappresentare la seconda punta mancante, un elemento utile per dare imprevedibilità e profondità al reparto offensivo.