“Il personaggio lo conoscevano tutti, lo amavano, lo amano, per la sua musica, la sua infinita arte, m all’uomo era soltanto mio. Lui era mio padre”. Queste le prime parole di Marco, figlio di Ennio Morricone, uno dei compositori e artisti più importanti della storia della musica italiana e non, che esattamente 5 anni fa, all’età di 91 anni, abbondava questa terra lasciandoci una memoria che tutt’ora rimane più viva che mai. In occasione di tale ricorrenza, la Roma ha invitato Marco a Trigoria, e questo si è concesso ad una lunga chiacchierata ai canali ufficiali del club.
Un qualcosa di dovuto e di apprezzato, visto il legame che papà Ennio aveva con i colori giallorossi: “Venire qui a Trigoria e vedere questa struttura è un sogno, è un centro tecnico bellissimo. Sotto tutti i punti di vista, sportivo e non solo. Ho fatto un giro nell’Archivio Storico e sono rimasto senza parole per la mole di oggetti, di cimeli, di maglie presenti. Poi questi colori papà li amava molto. Sono i colori della Roma e di conseguenza nel nostro Dna c’è una traccia indelebile“.
Non una semplice passione ma un vero e proprio amore viscerale del maestro Morricone per la Magica, che il figlio ha potuto assimilare a pieno: “Per papà la Roma era Roma. Anche in qualche esternazione pubblica disse che chi abitava a Roma doveva tifare la Roma. Per me rappresenta una sorta di continuità. Sono in un posto qui a Trigoria che papà ha amato e rispettato, anche se il tifo ti fa incazzare. È bello anche così, fa parte dell’istinto che è in noi”.
Allo stadio con la famiglia Leone
Una voglia talmente matta seguire di la squadra che questo si mescolava anche con il suo lavoro: “Posso raccontare diversi aneddoti, anche simpatici. Quando eravamo fuori papà si trovava a dirigere e io ero sempre nel retropalco o dietro le quinte, era una tradizione acquisita. Quando la Roma faceva gol durante una partita io glielo segnalavo, e lui voleva sapere anche chi aveva segnato nel pieno del concerto. Era un problema con 120-130 persone davanti che doveva far suonare. Era un momento divertente, mi faceva segni strani con la mano”.
Un passione quella per la Magica condivisa anche con la famiglia Leone, un icona per quanto riguarda il cinema: “Con Sergio e i figli andavamo spesso all’Olimpico, in diversi momenti storici. Pure nei periodi dell’Austerità, nel 1973, quando per Roma la domenica non si poteva girare in macchina. Lui in quelle occasioni usava la Rolls Royce… Sergio era un po’ cos’, detto bonariamente (ride, ndr). Era un emozione andare allo stadio, condividere questa passione”.
E in effetti allo stadio papà e figlio Morricone ci sono andati molte volte, anche per meriti altrui: “Ci sono andato spesso. Una volta andai grazie a Luciano Spalletti, con cui avevamo e abbiamo un ottimo rapporto. Il mister ci diede due biglietti, ma la partita andò maluccio e finì 0-0, da quel momento dissi ‘basta non vado più’. Ci restai male, sinceramente non ricordo quale partita fosse”.
L’aneddoto con Spalletti
Proprio con riguardo a Spalletti il figlio Marco racconta un aneddoto simpatico ed importante: “Era il suo periodo finale alla Roma nel primo mandato, in quel momento Luciano non aveva un rapporto solidissimo con la proprietà, presieduta al tempo da Rosella Sensi. Abitavamo vicini, nello stesso palazzo ma in piani diversi. Noi al dodicesimo lui all’ottavo. Un giorno lo incontrai e parlando mi disse ‘Mi sa che mi dimetto’, ed io riferii queste parole a mio padre. Lui disse ‘No non può farlo’, così scese a casa sua per convincerlo a restare, e io gli correvo dietro. Suonò alla porta e papà gli disse ‘Lei non si deve dimettere, è una colonna di questa società’. Spalletti prese queste parole con un sorriso dolcissimo”.
Parole di un vero sostenitore della Roma e dell’allora suo allenatore: “In quel momento uscì fuori la sua irrazionalità bambina, che è un po’ il sentimento che muove tutti i tifosi del calcio. Ho tanti di questi flash nella mia memoria. A volte mi fermo e mi vengono in mente. Così ripenso a mio padre”.
5 anni fa ci lasciava il maestro Ennio Morricone 💛❤️
— AS Roma (@OfficialASRoma) July 6, 2025
Il figlio Marco è venuto a trovarci al "Fulvio Bernardini" e ci ha raccontato suo padre 🙌
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