Un accordo già c’è, ma non è quello che conta. La Roma ha fatto la sua mossa per Nikola Krstovic, centravanti montenegrino del Lecce, e il segnale è chiaro: Gasperini vuole una nuova alternativa offensiva, fisica, verticale, letale. Il profilo piace e convince, e i contatti si sono già trasformati in qualcosa di più concreto. Ora il vero ostacolo è trovare la formula giusta per convincere i salentini.
Accordo di massima con il giocatore: Roma in pole
La trattativa è entrata nel vivo. Secondo quanto riportato nelle ultime ore attraverso le pagine de La Repubblica, la Roma avrebbe già raggiunto un’intesa di massima con l’entourage di Krstovic, superando la concorrenza inglese. Il Leeds aveva avanzato una proposta concreta, ma l’attaccante ha scelto di aspettare: vuole restare in Italia, e giocare in un contesto più competitivo, in una piazza dal respiro europeo.
Un dettaglio non da poco per Massara, che ora potrà concentrare gli sforzi sul fronte più complicato: quello del dialogo con il Lecce.
Lecce irremovibile: si parte da 40 milioni
Il club salentino parte da una valutazione netta: 40 milioni di euro. Una cifra che a Trigoria considerano eccessiva per un giocatore con ancora ampi margini di crescita ma una sola stagione di Serie A alle spalle. Da qui la strategia: prestito oneroso con obbligo di riscatto, bonus legati al rendimento e una percentuale sulla futura rivendita, formula già adottata in altre operazioni.
Contropartite possibili: spunta il nome di Cherubini
Per abbassare l’esborso iniziale, la Roma sta valutando l’inserimento di contropartite tecniche, e tra i nomi proposti al Lecce figura quello di Luigi Cherubini, giovane trequartista seguito da diversi club italiani. Un profilo che potrebbe ingolosire i giallorossi pugliesi, da sempre attenti a valorizzare i talenti emergenti.
Gasperini spinge: servono due punte per far decollare il nuovo progetto
L’arrivo di Krstovic sarebbe solo una parte del puzzle. Gasperini ha già indicato la necessità di avere due attaccanti centrali di ruolo, pronti ad alternarsi o giocare insieme a seconda delle esigenze. Dovbyk è il perno, ma serve una spalla, un’alternativa che non faccia rimpiangere i titolari.
E Krstovic, con la sua fisicità, il suo fiuto e la voglia di salire di livello, rappresenta l’identikit perfetto. Ora tocca ai club trovare l’intesa.