Luci e ombre da Artem Dovbyk in quasi 365 giorni di Roma, per un giudizio che rimane sospeso in attesa di vederlo all’opera dal prossimo agosto in poi. Gasperini attende qualcuno che possa fargli compagnia lì davanti, e c’è Ferguson in arrivo come primo rinforzo offensivo, ma nel frattempo il mister lavorerà a Trigoria con il gigante ucraino per scoprire doti, potenzialità e punti deboli da migliorare, e sotto la sua guida l’esplosione non è da escludere. Nel frattempo però l’ex Girona apporta la prima novità in vista del prossimo anno.
Come riportato dall’odierna edizione de Il Tempo, Dovbyk ha deciso di indossare la numero 9 , abbandonando la 11 che lo ha accompagnato nella sua prima stagione giallorossa. La più classica delle casacche da bomber, incustodita dopo l’addio di un Abraham che l’aveva nella stagione 2023/24, che l’ucraino torna ad possedere dopo l’anno stratosferico al Girona che gli valse il titolo di Pichichi de LaLiga (24 reti) e la chiamata della Roma. Un modo per darsi la carica giusta in vista dell’anno della consacrazione, e tocca ora a Gasperini farne un nuovo Retegui, l’ennesimo capolavoro offensivo della sua carriera.
Gasp e l’affinità con gli attaccanti
17 gol e 4 assist in 45 gare stagionali per il gigante ucraino, numeri non così pessimi se comparati ad altri alla loro prima stagione in Serie A, ma due sono state le cose preoccupanti quest’anno: la sua impalpabilità contro le big, in Italia e in Europa, e la poca utilità per la squadra in termini di rifinitura del gioco. Su questo dovrà lavorare Gasperini, un allenatore saggio e abile, soprattutto quando si parla di attaccanti: abbiamo detto di Retegui, un giocatore arrivato nel Bel Paese da sconosciuto e passato dai 9 gol del primo anno al Genoa ai 25 (+3 in Champions League) della scorsa stagione, buoni per il titolo di capocannoniere.
Non l’unico però il nuovo giocatore dell’Al Quadsiah che il Gasp ha fatto volare, in anni di Atalanta che hanno visto calciatori fin li normali diventare simil campioni: un Gomez da 16 gol laddove non era mai andato oltre i 7, un Ilicic che ha fatto registrare 11, 12 e 15 reti tra il 2017 e il 2020, un Zapata passato dai 10 e 11 centri con Udinese e Sampdoria ai 23 e 18 con la maglia della Dea, un Muriel da 40 gol in due anni ed un De Keteleare, giunto con la nomea di scarto del Milan, protagonista di grandi giocate e 10 reti. Ora la missione Dovbyk, per far decollare una Roma formato Champions.