Il Paris Saint-Germain perde clamorosamente la finale del Mondiale per Club contro il Chelsea di Enzo Maresca, con gli inglesi che hanno dominato in campo per tutta la partita, nonostante una statistica sui tiri in porta leggermente favorita per i francesi: 10/8 tiri con 5/6 tiri in porta. La doppietta di Palmer in 8 minuti è la dimostrazione dello stato di salute della squadra londinese e del talento che stanno coltivando in quel di Londra per tornare dove conta, coronato anche dall’assist per il gol di Joao Pedro per il tris verso la fine del primo tempo.
Gli ospiti non sono riusciti a giocare da squadra in quest’occasione frutto anche del 67% di possesso palla dei padroni di casa che è riuscita a coprire e annullare le cavalcate di Dembélé, Kvaratskhelia e Doue. Quello che ha creato Luis Enrique durate la stagione e che ha portato al triplete, è stato studiato nei minimi dettagli dall’allenatore italiano anche per superare facilmente la porta difesa da Dannarumma: gli inserimenti offensivi dei Blues lasciano la possibilità a Palmer di trovare una doppietta con due gol identici nell’angolo basso a Joao Pedro di superare con un pallonetto il portiere.
La situazione disciplinare del match
Questa, come tutte le altre finali in genere, porta dietro di sè una fila di ammonizioni tra falli di frustrazione e piccole risse che sul taccuino dell’arbitro iraniano conta 6 ammonizioni e un rosso diretto a Joao Neves per comportamento aggressivo su Cucurella.
L’episodio che ha suscitato più dibattito però, è l’immagine dell’ex allenatore giallorosso Luis Henrique che “spinge” Joao Pedro in una rissa generale alla fine dei novanta minuti; queste le sue parole sulla partita e sull’episodio finale: “Dovremo analizzare la partita per capire cosa è successo. Il Chelsea è venuto a prenderci alzando molto la pressione nei primi minuti, hanno messo grande energia. Potevamo segnare ma non ci siamo riusciti. Credo tutto sommato abbiano meritato la vittoria. L’avevo detto che sono una grande squadra“ […] “La situazione che si è creata era evitabile. La mia intenzione era quella di separare i giocatori per evitare che si alzasse la tensione. Volevo solo evitare che la situazione sfuggisse di mano“.
di Leonardo Marra