La mossa che fa saltare il banco è arrivata nella serata di ieri, quell’episodio che spezza l’equilibrio latente e muove le pedine di una scacchiera più che mai confusa. Gian Piero Gasperini ha comunicato all’Atalanta la sua volontà di cambiare aria, rifiutando il rinnovo fino al 2027 ed il progetto che i Percassi gli avevano proposto, soprattutto a livello sportivo e di mercato, per i prossimi due anni. A nulla è servita la pressione esercitata dai tifosi nell’ultima di campionato con striscioni e coreografie in suo onore, e dopo 9 gloriose stagioni finisce un’era per la Dea e non solo.
Ora tocca alla Roma pigiare sull’acceleratore e chiudere con l’allenatore prima che altre squadre bussino alla sua porta, cosa possibile visti i molti club in procinto di cambiare guida tecnica. Tanti i punti da chiarire per arrivare all’intesa finale, a cominciare dai tre anni di contratto a 5 milioni l’uno chiesti, un investimento non da poco ma da mettere in conto, considerando i risultati ottenuti fin qui. Un qualcosa che comunque non dovrebbe costituire un problema, visto che i Friedkin sono pronti ad una spesa seria per aggiudicarsi un tecnico che considerano di livello.
C’è poi un tema mercato sul quale Gasperini vuole determinate rassicurazioni: la base della rosa è molto buona, con Ranieri che ha dimostrato come i giocatori di valore nella Roma ci siano, ma servono sicuramente nuove pedine valide e soprattutto funzionali al gioco del tecnico. Si fa ad esempio il nome di Gosens, e sappiamo come l’allenatore della Dea punti molto sulle fasce; si cercheranno poi calciatori dinamici, di corsa e resistenza, adatti ad un gioco intenso. Proprio per questo motivo, dovesse effettivamente essere annunciato il Gasp, la posizione di alcuni elementi andrebbe rivista, anche quella di Dybala.
Anche Paredes e Dovbyk a rischio
Non sono passate troppe settimane da quando Ranieri smentì la pista che portava al 67enne, e si parlava di come quest’ultimo, per aprire a tale possibilità, volesse una mini rivoluzione che escludesse alcuni giocatori non adatti a lui. Dybala era uno di questi, soprattutto per le perplessità sulle condizioni fisiche e per la capacità di essere un catalizzatore della manovra, laddove invece Gasperini predilige una manovra corale dove sono tutti protagonisti (i due però hanno lavorato molto bene insieme ai tempi di Palermo).
In bilico poi tornerà il futuro di Paredes, non il centrocampista preferito per caratteristiche, ed anche quello di Dovbyk, reduce da una stagione da 6- e a rischio partenza. Come detto però la rosa non è assolutamente da buttare, e sono tanti gli elementi da cui i giallorossi potrebbero ripartire per consegnare al tecnico una squadra valida per la stagione. Anzitutto però si attendono nuovi sviluppi che confermino questa pista per il dopo Ranieri, voluta fortemente proprio da Sir Claudio. Roma a tutto Gasp, per guardare al futuro con fiducia.