Addio Juric, il destino è segnato: i Friedkin non perdano altro tempo

Juric allo sbando tanto tatticamente quanto nelle dichiarazioni post partita, e il suo destino sembra ormai segnato: l'addio si rivela necessario, i Friedkin non perdano altro prezioso tempo

Redazione Solo la Roma
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Ivan Juric, allenatore della Roma

Forse solo i più disillusi si aspettavano un cambio di passo della squadra contro l’Union SG, e invece ecco l’ennesima serata amara, tanto per il risultato quanto per la prestazione. Un 1-1 deludente, che lascia la squadra in una posizione pericolosa in Europa League e che soprattutto non calma una tifoseria sempre più arrabbiata, con i Friedkin certamente ma anche con un Juric che, benché catapultato in un contesto complicato ed abbandonato a se stesso, si sta facendo inghiottire dalla situazione, con scelte tecniche e dichiarazioni da brividi.

L’addio del tecnico croato è dietro l’angolo, con la partita contro il Bologna a fare da palcoscenico di un destino che appare segnato. Impossibile ad oggi ipotizzare una reazione di una squadra che non sembra credere in ciò che propone, con i fatti di Firenze che avevano già evidenziato i dissidi interni tra allenatore e giocatori. Non si capisce dunque perché i Friedkin perdano altro tempo, posto che è evidente come così le cose possano solo peggiorare, in una stagione che già di per se non promette nulla di buono.

“Un punto è meglio di niente”, sul serio?

Il non essersi adattato ad una squadra sicuramente non costruita per il suo gioco è la massima colpa da attribuire a Juric, ma sono soprattutto le sue dichiarazioni a lasciare perplessi: contento dopo la sconfitta con l’Elfsborg, elogi per Cristante prima di toglierlo dopo mezz’ora a Firenze, squadra viva dopo aver preso con il Verona, ed ora “un punto è meglio di niente” in seguito ad un imbarazzante pareggio con l’Union SG.

Parole di un allenatore che ostenta falsa tranquillità, come se fosse il tecnico con la posizione più salda del campionato, quando in realtà, a questo punto, anche la sfida al Bologna potrebbe non essere sufficiente per salvarlo. Gli stessi giocatori cosa possono pensare di lui sentendo tali uscite? Stentiamo a credere che siano realmente convinti che ciò che stanno facendo finora vada bene, o sia quanto meno “meglio di niente”. Cari Friedkin, cos’altro dovete vedere per ammettere di aver commesso un errore evidente con il cambio De Rossi-Juric?

Rebus post Juric

E qui veniamo alla seconda questione, posto che un ritorno dell’ex capitano della Roma è stato escluso a priori. Il post Juric è un rebus, e non potrebbe essere altrimenti: grandi nomi come Mancini, Allegri, Terzic difficilmente accetteranno di immergersi in un caos del genere senza la garanzia di un progetto lungo, non da semplici traghettatori. Lampard sarebbe più facile da convincere, ma un allenatore inesperto, proprio come lo era De Rossi, che non conosce lingua e campionato sarebbe un controsenso. Occhio dunque all’evergreen Ranieri, che per l’ennesima volta potrebbe rispondere ad una Roma in difficoltà.

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