“Alla ricerca di una nuova sfida, oggi inizia un’altra fase della mia vita. […] Questo futuro è il meglio per me ed ho la certezza che sarò accolto molto bene nella mia nuova casa. Grazie Internacional per aver fatto parte della mia vita. Ed ora forza Roma!”. Con queste parole cariche di emozione, pubblicate sui propri canali social, Alisson Becker salutava il Brasile e si preparava a scrivere una nuova pagina della sua carriera. Era il 6 luglio 2016 e il portiere brasiliano diventava ufficialmente un nuovo giocatore dell’AS Roma.
Dall’Internacional di Porto Alegre: “Ora forza Roma!”
Nato calcisticamente nell’Internacional di Porto Alegre, con cui aveva vinto per ben cinque volte il campionato, Alisson arrivava nella Capitale forte di un talento già ben noto agli addetti ai lavori. Quel giorno d’estate, Roma accoglieva un portiere destinato a lasciare un segno indelebile nella storia recente del club.
L’arrivo alla Roma per 8 milioni all’ombra del collega polacco
Acquistato per 8 milioni di euro, inizialmente Alisson fu chiuso da Wojciech Szczęsny e trascorse la sua prima stagione in giallorosso all’ombra del collega polacco. Nessuna presenza in campionato, ma un’integrazione graduale e silenziosa, fatta di lavoro, professionalità e voglia di emergere. Il destino, però, aveva in serbo altri piani per lui.
Raccontò il giocatore alla Folha de S. Paulo nel settembre del 2017: “Se non avessi giocato, avrei lasciato la Roma. Non volevo farlo, ma dovevo pensare ai miei obiettivi. Giocavo poco per scelta di Spalletti, che mi mandava in campo nelle coppe. Era una scelta meritocratica, perché Szczęsny aveva fatto bene il primo anno alla Roma. Mi è servito a imparare ad avere pazienza. E comunque, anche giocando poco, ho collezionato qualche buona prestazione“.
Dalla panchina alla semifinale di Champions League
La stagione 2017-2018 fu quella della svolta definitiva. Diventato titolare inamovibile sotto la guida di Eusebio Di Francesco, Alisson fu tra i grandi protagonisti della storica cavalcata che portò la Roma fino alle semifinali di Champions League, eliminando il Barcellona con una clamorosa rimonta all’Olimpico. Una notte magica, destinata a restare per sempre scolpita nella memoria di ogni tifoso romanista — e nel cuore dello stesso Alisson.
Dall’Inghilterra 73 milioni e l’addio tra le lacrime
Nel luglio del 2018, dopo due stagioni in giallorosso, Alisson salutò la Capitale per approdare al Liverpool. Un trasferimento da 73 milioni di euro, record assoluto per un portiere all’epoca, che segnò l’inizio di un nuovo ciclo per il brasiliano. Ma non fu una separazione indolore. Lo stesso Alisson, con parole commoventi, spiegò il peso di quella scelta: “Con la testa ho deciso di andare al Liverpool, ma il mio cuore era ugualmente pieno di lacrime”.
Roma nel cuore: le parole di Alisson
Anche oggi, a distanza di anni e con una bacheca colma di trofei vinti con i Reds, tra cui una Champions League e una Premier League, Alisson non ha mai nascosto il proprio legame speciale con Roma. Una città che ha accolto lui e la sua famiglia come una seconda casa, che lo ha fatto crescere come uomo e come calciatore, e che continua a occupare un posto privilegiato nel suo cuore. Nel corso di un’intervista, infatti, dichiarò: “A Roma ho passato due anni speciali, lì è nata mia figlia, ho molti amici anche fuori dal calcio. Tante volte sono andato a spasso di notte per la città: Fontana di Trevi, al buio, è di una bellezza commovente. Ma il mio posto preferito resta il Colosseo: lì davanti respiri la storia“.